L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto una sanzione di 540.000 euro a Poste Italiane per non aver comunicato in maniera trasparente le reali caratteristiche del Libretto Smart durante una campagna pubblicitaria del 2015. È stata quindi accertata la violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo.
Procedimento durato quasi 10 anni
Il procedimento istruttorio era stato avviato il 9 marzo 2015. AGCM aveva irrogato la sanzione di 540.000 euro il 2 dicembre 2015. Il TAR del Lazio aveva respinto il ricorso di Poste Italiane ad agosto 2022, mentre il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento dell’autorità antitrust per vizio procedurale (non era stato chiesto il parere alla CONSOB) a luglio 2024.
AGCM ha quindi riaperto il procedimento il 17 settembre 2024 e chiesto il parere alla CONSOB. Quest’ultima ha risposto che non è sua competenza la vigilanza sull’attività di distribuzione da parte di Poste Italiane dei libretti postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti.
La pratica commerciale scorretta riguarda la campagna pubblicitaria effettuata tra gennaio e marzo 2015. Poste Italiane ha usato vari mezzi (spot TV, YouTube, sito web, email e SMS ai clienti Bancoposta, schermi Postamat, quotidiani, volantini e locandine) per comunicare il tasso annuo lordo dell’1,5% del Libretto Smart, l’assenza di costi e commissioni, la possibilità di ricevere bonifici e di sfruttare una carta elettronica.
L’autorità ha verificato che non sono state fornite tutte le informazioni, tra cui le condizioni per ottenere una remunerazione dell’1,5%, quindi non sono state comunicate le reali caratteristiche del prodotto. Dato che il messaggio pubblicitario era incompleto e ingannevole, AGCM ha inflitto la sanzione di 540.000 euro. Poste Italiane può ovviamente presentare ricorso al TAR del Lazio.