Washington (USA) – Un documento ufficiale consegnato al giudice che presiede il procedimento antitrust contro Microsoft negli Stati Uniti racconta le insoddisfazioni del Dipartimento di Giustizia per il modo in cui l’azienda sta affrontando quanto richiesto dall’agreement con cui si chiude il procedimento stesso.
Nel documento “Joint Status Report”, firmato dal Dipartimento e dagli stati che hanno accettato l’accordo con Microsoft, si parla delle licenze e delle tariffe, considerate troppo complesse e troppo elevate, che l’azienda intende richiedere ai propri rivali per consentire loro di accedere ad alcune porzioni di codice di Windows. Si tratta, in particolare, di quel codice necessario a far girare al meglio software server all’interno della piattaforma Microsoft.
Quei protocolli vengono ora consegnati nell’ambito del Microsoft Communication Protocol Program (MCPP) che è stato rivisto dall’azienda nei mesi scorsi. Secondo i termini dell’accordo con il Dipartimento, le condizioni praticate ai competitor debbono essere “ragionevoli” e “non discriminatorie” ma secondo i competitor stessi non sono né ragionevoli né non-discriminatorie. Una tesi che ora sembra essere sposata dal Dipartimento, nonostante la revisione del MCPP, sebbene non sia dettagliata una proposta alternativa né un “quantum” al quale l’azienda dovrebbe attenersi nel porre condizioni alle proprie rivali.
Un portavoce Microsoft ha per ora specificato che l’azienda “ha aderito a quanto previsto dall’accordo” ma ha anche sottolineato di essere disponibile a valutare “ulteriori indicazioni” che provenissero dal Governo o dall’industria. “Abbiamo lavorato insieme – ha affermato il portavoce – e insieme abbiamo apportato modifiche a questo complesso programma senza precedenti, e continueremo a lavorare insieme”.
Va detto che il Joint Status Report è una comunicazione periodica sull'”andamento dell’accordo” che deve essere consegnata al magistrato. Le considerazioni che contiene non sono dunque figlie di una iniziativa estemporanea del Dipartimento. Nel Report, tra l’altro, si ricorda che laddove non si risolva il problema della licenze allora l’accordo finale del procedimento antitrust “diverrebbe prematuramente obsoleto”.