Si respira un’aria nuova tra gli esperti che si occupano dei numeri dell’ICT italiano, dell’andamento dei mercati dell’informatica, dei servizi e delle telecomunicazioni. Superato il buio degli anni passati, i segnali di ripresa vanno consolidandosi pur tra alti e bassi e giudizi diversi sulla solidità dell’attuale fase di crescita. Una crescita che, peraltro, rimane modesta.
Ne ha parlato ieri AITech-Assinform anticipando alcune delle cifre che saranno presentate l’8 novembre prossimo insieme al consueto Rapporto Annuale . Cifre che disegnano un quadro di sintesi dei primi sei mesi del 2007 per l’industria di settore. Secondo l’associazione delle aziende ICT nel 2007 il settore informatico “si conferma alla testa della ripresa dell’economia, segnalando la rinascita della domanda di innovazione tecnologica nel paese”.
I numeri duri e crudi parlano di una crescita dell’1,7 per cento, contro il +1,1 per cento del primo semestre 2006 e dell’ancor più contenuto +0,4 per cento del 2005. “Senza particolari incentivi – osserva l’Associazione – industria e servizi stanno aumentando gli investimenti in informatica a un ritmo superiore a quelli indirizzati all’acquisto di macchinari e attrezzature, attestati nello stesso periodo a +1,3 per cento”.
Il settore IT italiano a fine giugno ha raggiunto 9.921 milioni di euro di fatturato , mentre il mercato aggregato (IT e TLC) ha totalizzato 31.971 milioni di euro, con un incremento dello 0,8% rispetto al primo semestre 2006.
Il mercato TLC (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili), pur registrando l’aumento dei servizi innovativi, secondo AITech-Assinform continua a evidenziare un rallentamento del trend di crescita (+0,5 per cento rispetto al +0,6 per cento dell’anno prima) in connessione con l’abbassamento dei costi per gli utenti, attestandosi a quota 22.050 milioni di euro.
I dati Assintel
Ma ieri anche Assintel ha reso pubblici i numeri dell’ Assintel Report sul mercato del software e dei servizi, numeri secondo cui nel 2007 l’ICT italiano cresce del 2,1 per cento , portando il fatturato a 21,4 miliardi di euro.
Secondo Assintel l’ICT si dimostra quindi vitale nonostante sia “inserito in un contesto strutturale, normativo e finanziario, che ne penalizza lo sviluppo rispetto agli altri player internazionali”.
Secondo lo studio, la spesa per il software conta per 4 miliardi e cresce del +3,4 per cento. L’hardware, invece, assorbe circa 7,5 miliardi e cresce del +2,1 per cento. Salgono anche servizi IT, a quota 9,9 miliardi, con un incremento dell’1,5 per cento.
“Il nostro mercato – ha sottolineato ieri Giorgio Rapari, presidente Assintel – è penalizzato dalla dimensione aziendale ridotta, da una vocazione manifatturiera ancora prevalente, e da un carico fiscale che intacca in misura eccessiva le redditività delle attività produttive”. “Occorrono – ha detto – misure sistemiche di contesto, capaci di liberare risorse per l’Innovazione e per il rischio d’impresa: questa sarà una delle sfide imprescindibili della Politica del futuro prossimo”.