Qual è l’identikit del wikipediano tipo? La risposta ci arriva dai risultati preliminari del primo sondaggio ufficiale tra il popolo dell’enciclopedia online per antonomasia grazie allo studio condotto tra fine ottobre e inizio novembre 2008 da Ruediger Glott e Philipp Schmidt dell’ UNU-Merit , centro di ricerca e formazione congiunto dell’Università delle Nazioni Unite e dell’ateneo di Maastricht, già attivo in passato nell’esaminare le dinamiche dell’apporto di volontari a progetti open source quali Linux e Firefox. Il resoconto pubblico verrà aggiornato ogni due settimane nel corso dei prossimi mesi sia online che durante Wikimania , la conferenza itinerante annuale dei progetti wiki tenuta dalla fondazione Wikimedia.
Al questionario disponibile in 20 lingue hanno risposto in oltre 170.000 da 200 paesi diversi di cui ben 40.000 dalla Russia, questi ultimi vengono al momento accantonati finché non si verrà a capo di una simile sovrarappresentazione numerica per non falsare l’esito finale. I due ricercatori inoltre avvertono di non contare troppo sul loro documento nella presente stesura in quanto ancora molto suscettibile di modifiche pur avendo già provveduto a depennare dati incongrui o inverosimili (età eccessive in un senso o nell’altro, sedicenti quattordicenni col dottorato ecc).
La parte del leone l’hanno giocata gli utenti di lingua inglese, tedesca e spagnola, mentre gli italiani si collocano al nono posto come presenza sia per nazionalità che lingua supportata occupando grossomodo il 3% del totale . Sul piano demografico Wikipedia è un fenomeno gestito da giovani e giovanissimi: l’ età media è di 25 anni , metà dei soggetti rilevati ne ha meno di 22 e i diciottenni sono la fascia più rappresentata con una sistematica prevalenza maschile, i tre quarti del campione. La tabella in cui sono elencati i titoli di studio risente giocoforza dell’anagrafe summenzionata, diplomati delle superiori e studenti universitari sono il grosso sia dei lettori che degli autori con una maggiore presenza di laureati tra gli ultimi. Sul fronte affettivo un esiguo 30% ha un partner e, sempre per ragioni di età, appena il 14% ha prole.
Poco meno dei due terzi degli intervistati si limita ad un ruolo passivo di semplice lettore mentre un quarto contribuisce occasionalmente e solo il 10% rappresenta lo zoccolo duro che scrive in maniera costante . Alla richiesta sul perché dedicassero queste 4 ore settimanali in media a migliorare Wikipedia le due risposte principali sono state il desiderio di condividere il proprio sapere e di correggere errori e anche tra quelli che restano a guardare i due terzi ha preso in considerazione di farlo ma ha rinunciato perché sentivano di non essere abbastanza esperti sull’argomento o di essere già soddisfatti della qualità in sé di quanto leggeva o ancora di non sapersi districare tra gli strumenti di editing (intoppo per cui è in progetto una soluzione ).
L’inchiesta si chiude coi motivi per cui gli utenti donino o meno denaro per la sopravvivenza di Wikipedia: molti sono frenati dal trovarsi in età scolare e dal non disporre quindi di un reddito, moltissimi non sanno fisicamente come farlo (ben il 42%). Ne risulta un quadro di volenterosi se a malapena il 10% non lo fa per disaccordo con la politica dell’enciclopedia e con come vengono poi gestiti i fondi, caso a parte sono gli autori di articoli, i quali vedono il tempo donato quale apporto sufficiente alla wiki.
“Questo e i futuri riscontri ci aiuteranno a rimodellare gli sforzi per raggiungere nuovi lettori e nuovi volontari” – ha concluso con entusiasmo Erik Moeller, Direttore di Wikimedia, di fronte al resoconto di Glott e Schmidt, indicandolo come un momento storico per l’intero movimento.
Fabrizio Bartoloni
I precedenti interventi di F.B. sono disponibili a questo indirizzo