Dopo la presentazione al Sundance Film Festival , alla Berlinale e al South by Southwest di Austin, Life in a Day , il film collettivo prodotto in Rete e dalla Rete, ha debuttato nei cinema delle maggiori città britanniche e statunitensi.
Il documentario , diretto dal premio Oscar Kevin Macdonald e prodotto da Ridley Scott, ha riscosso un’attenzione significativa soprattutto tra i cittadini digitali che hanno collaborato in prima persona , secondo le proprie competenze tecniche e la propria sensibilità artistica, alla realizzazione di un’opera corale che racconta della vita sul pianeta Terra nei tempi odierni.
Durante i lavori in corso, il canale di Life in a Day ha ricevuto oltre 80mila contributi per un totale di 4500 ore di materiale audiovisivo girato in 192 paesi nel giorno 24 luglio 2010. Il team di professionisti ha contribuito, oltre che al montaggio e la post-produzione, alla realizzazione della parte conclusiva del documentario, registrata mediante l’utilizzo di 400 cineprese piazzate in giro per il mondo. “Abbiamo filmato le persone che non hanno accesso a Internet o che non possiedono telecamere allo scopo di avere un’immagine globale. Non era mia intenzione creare un film universale che riguardasse solo le persone ricche o gli Europei o i Nordamericani”, ha spiegato Kevin MacDonald nel corso della première cinematografica.
E un altro progetto basato sul crowdsourcing è stato presentato proprio in Rete per la gioia di milioni di fan. Si tratta del videoclip di “Behind The Mask”, singolo del compianto Michael Jackson presente nell’album postumo intitolato “Michael”. Si tratta di un progetto collaborativo sponsorizzato da Sony Music che ha offerto a tutti i fan l’opportunità di partecipare alla realizzazione del video .
La première ha avuto luogo sulla pagina di Facebook dell’artista, seguita da circa 36 milioni di persone.
Il regista Dennis Liu ha spiegato che l’opera è ispirata all’esperienza artistica di Jackson, in particolare al videoclip di “Black or White” del 1991, che si concentra sulla volontà di connettere persone diverse per etnia e colore della pelle, un obiettivo che oggi è possibile raggiungere secondo Liu, per mezzo delle piattaforme sociali.
Il video di “Behind The Mask” ha ricevuto, dal mese di marzo, più di 15mila contributi generati dagli utenti provenienti dal 103 paesi del mondo .
Cristina Sciannamblo