Il colosso di Santa Clara ha ufficialmente confermato le voci che circolavano dall’inizio del mese. Inizialmente, la prodigiosa tecnologia Light Peak non utilizzerà cablaggi in fibra ottica, ma si baserà su normalissimi cavi realizzati con i fili di rame. L’utilizzo di questo materiale più comune, scelto per velocizzare l’entrata in scena della tecnologia e ridurre sensibilmente i costi, finirà col ridimensionare tutto il progetto.
Anche se la metallica connessione raggiungerà ugualmente la velocità di trasmissione dati dichiarata in partenza (10 Gigabit al secondo) bisognerà momentaneamente rinunciare a quelle performance da sogno decantate (100 Gbit/s), raggiungibili soltanto via fibra. Per ora, del resto, questa velocità di “default” appare più che buona.
Al momento del suo debutto nei negozi, previsto per l’anno in corso, Light Peak troverà infatti pochi dispositivi in grado di tenere il passo e pochi prodotti (unità SSD, schede di acquisizione video ecc) che proprio non possono vivere senza un flusso del genere. Gli utenti finali potrebbero quindi continuare a preferire il “collaudato” standard USB 3.0, che offre una velocità massima dimezzata (5Gbit/s) ad un prezzo comunque invitante.
L’obiettivo finale del progetto Intel, annunciato nel 2009, resta quantomeno ambizioso: rimpiazzare con un unico nuovo standard consumer gli attuali bus SATA, Ethernet, HDMI e USB. Fibra o non fibra.
Roberto Pulito