LightSail 2: la vela solare è in orbita e comunica con la Terra

LightSail 2: primi segni di vita dallo spazio

The Planetary Society conferma di aver stabilito con successo un contatto con LightSail 2, la vela solare in orbita dalla scorsa settimana.
LightSail 2: primi segni di vita dallo spazio
The Planetary Society conferma di aver stabilito con successo un contatto con LightSail 2, la vela solare in orbita dalla scorsa settimana.

A fine giugno il razzo Falcon Heavy di SpaceX decollato dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida) ha portato in orbita LightSail 2. Si tratta della vela solare progettata da The Planetary Society. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di testare l’efficacia della tecnologia messa a punto per muoversi nello spazio sfruttando solo il principio la radiazione solare ovvero la pressione esercitata sulla superficie di un corpo dai fotoni provenienti dalla nostra stella.

LightSail 2, segnali dallo spazio

Oggi i responsabili del progetto rendono noto di aver stabilito una comunicazione bidirezionale con l’unità. L’analisi delle informazioni al momento fornite dalla telemetria conferma come fino ad ora tutto sia andato secondo i piani. Entro i prossimi giorni verrà deciso quando sarà il momento migliore per spiegare le vele di LightSail 2, così da entrare nella fase più importante (e delicata) della missione. Queste le parole di Bruce Betts, Program Manager e Chief Scientist.

Siamo molto felici: dopo anni di preparazione stiamo volando con una mezzo spaziale operativo!

Servirà un’ulteriore settimana per mettere alla prova il corretto funzionamento delle videocamere presenti a bordo, così come del sistema che si occuperà di correggere la direzione del movimento. Una volta spiegate (l’operazione richiederà in totale non più di un paio di minuti), le vele copriranno una superficie pari a circa 32 metri quadrati. Il design di LightSail 2 si basa su quello del satellite miniaturizzato CubeSat.

Le caratteristiche di LightSail 2

Nel caso in cui l’esito delle sperimentazioni condotte con l’ausilio di LightSail 2 dovesse essere positivo, un sistema di questo tipo potrebbe in futuro essere impiegato per la propulsione di altre unità destinate allo spazio, ad esempio per lo studio degli asteroidi e delle comete. Un obiettivo che The Planetary Society sta perseguendo ormai da diversi anni: nel 2015 ha lanciato in orbita la prima versione di LightSail, raccogliendo i feedback necessari all’evoluzione del progetto.

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Pubblicato il
5 lug 2019
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