Venezia – Giorno dopo giorno le immagini ad alta risoluzione finiscono su due hard disk da 750 Gb ma nell’insieme arriveranno al Terabyte, dimensione digitale del progetto una volta ultimato: le delicatissime pagine del codice dell’Iliade più antico in circolazione, il cosiddetto Homerus Venetus A , sono in corso di scansione nel contesto dell’ Homer Multitext Project , una singolare e intrigante iniziativa a cui fa capo l’università di Harvard.
Lo splendore delle pagine del manoscritto bizantino del decimo secolo, conservate dalla Biblioteca Marciana di Venezia, racconta Wired , verrà trasferito in una copia digitale tridimensionale . Ogni glossa che ha consentito di ricostruire l’evolvere del testo, ogni increspatura della carta, ogni sbavatura del manoscritto non sfuggirà al processo di scansione, che acquisirà il più minuto dettaglio senza intaccare l’antico volume.
Lo scenario dell’operazione è una stanza buia della Biblioteca Marciana, attrezzata per l’occasione con il materiale procurato dagli studiosi statunitensi. Cavi di ogni tipo sopperiscono alle lacune dell’infrastruttura della biblioteca, un supporto motorizzato sostiene il voluminoso codice ed esercita sulle sue pagine una leggera aspirazione, per mantenerle ben aperte affinché il ricercatore ne catturi le immagini con una macchina fotografica digitale con sensore da 39 megapixel.
Protagonista dell’impresa lo scanner laser montato su un agile braccio robotico, capace di acquisire in maniera inoffensiva oltre 19mila punti al secondo di ogni pagina del manoscritto. A differenza degli scanner tradizionali, proietta un fascio di luce laser sul testo senza che vi sia contatto con esso, mentre il braccio robot direziona la scansione per costruire un modello tridimensionale della pagina, che si compone progressivamente su un monitor, mediante un sistema CAD.
Il testo, che sfugge all’analisi di qualsiasi sistema OCR, verrà trascritto e strutturato con una marcatura XML. L’intento è costruire un’opera digitale ad alta risoluzione da rendere disponibile online sotto licenza Creative Commons. Un’iniziativa volta alla conservazione e alla ampia diffusione di testi fino ad ora praticamente inaccessibili, accomunabile a quelle in corso presso la British Library londinese , la Bibliothèque Nationale de France (primo vagito del colossale progetto della Biblioteca Digitale Europea ), e alle note iniziative statunitensi .
I testi dello Homer Multitext Project verranno contestualizzati per essere resi accessibili ad un pubblico vasto, e potranno essere affiancati e confrontati mediante un’interfaccia ad hoc. La possibilità di comparare con immediatezza le diverse versioni prodotte nel tempo darà conto della fissazione su carta dell’evolvere di opere la cui origine si perde in una tradizione orale magmatica.
Gaia Bottà