Cosa succederebbe se una Paese come l’India adottasse il Bitcoin come valuta corrente, così come successo in El Salvador? Cosa accadrebbe alle quotazioni se la politica indiana decidesse di abbracciare la rivoluzione crypto consegnando Bitcoin a tutti i cittadini? Queste domande devono essere balzate nella testa di malintenzionati che nel weekend sono entrati in possesso dell’account Twitter del primo ministro indiano Narendra Modi, voce influente di un Paese da oltre 1,3 miliardi di cittadini.
L’India NON adotterà il Bitcoin
Il tentativo è stato infatti portato avanti: sfruttando l’account ottenuto in modo fraudolento, un gruppo di cracker ha inviato messaggi finalizzati a far capire che l’India sarebbe stata pronta a distribuire porzioni di Bitcoin a tutta la popolazione. Il messaggio indicava esplicitamente l’acquisto di 500 Bitcoin da parte del Paese, reindirizzando quindi ad una pagina esterna esplicativa (evidentemente fasulla). Un tentativo per molti versi velleitario, ma dall’evidente finalità speculativa: la speranza era quella di far impennare le quotazioni per il tempo necessario ad approfittarne, un mordi-e-fuggi utile a monetizzare la conquista dell’appetibile account Twitter.
The Twitter handle of PM @narendramodi was very briefly compromised. The matter was escalated to Twitter and the account has been immediately secured.
In the brief period that the account was compromised, any Tweet shared must be ignored.
— PMO India (@PMOIndia) December 11, 2021
Il tentativo è durato poco: in breve l’account è stato ripristinato ed i messaggi fraudolenti cancellati. Le smentite sono state sollecite e la quotazione del Bitcoin, pur se qualche ora di risalita c’è stata, sono proseguite relativamente piatte rispetto alla caduta della settimana precedente.
Al momento non sarebbero stati individuati i responsabili dell’attacco. Il tutto non sarebbe peraltro frutto di attacchi di larga scala come successo in passato, ma un affondo mirato che ha visto l’unico evento ai danni di Narendra Modi. Ignote anche le modalità di conquista dell’account, ma non è la prima volta che ciò accade: già altre volte tweet provenienti da voci altisonanti hanno deviato il corso delle quotazioni del Bitcoin ed il tentativo era dunque focalizzato a seguire questa strada. Senza esito, questa volta.