Seattle (USA) – Microsoft deve incassare una nuova sconfitta nel procedimento giudiziario che la vede contrapposta a Lindows.com , la piccola società di San Diego accusata dal gigante del software di utilizzare un nome troppo simile a Windows.
Il giudice John Coughenour, lo stesso che in passato ha già respinto le richieste di Microsoft , ha emesso un’ordinanza che dà sostegno alle tesi di Lindows.com sulla genericità del marchio Windows.
Coughenour ha affermato che la validità del marchio di Microsoft avrebbe dovuto essere verificata prima del debutto di Windows sul mercato, avvenuto nel 1985, e non dopo. Inoltre ha stabilito che un termine, una volta dichiarato generico, continua ad esserlo anche in dopo la sua registrazione come marchio.
“L’ordinanza è una grande vittoria per Lindows.com. In pratica, la decisione della corte conferma che un’azienda, non importa quanti soldi spenda, non può comprare una parola che nella lingua inglese è di dominio pubblico”, ha dichiarato Daniel Harris, consulente legale di Lindows.com.
“Siamo incoraggiati dal fatto che il giudice ci abbia garantito la possibilità, prima di proseguire il processo, di rivolgerci ad una corte di appello per ottenere maggiore chiarezza sulla questione”, ha detto Stacy Drake, un portavoce di Microsoft. “La nostra posizione è che la validità del marchio Windows dovrebbe essere stabilita in relazione al suo attuale uso e alla popolarità che ha fra i consumatori di oggi”.
Per Lindows.com la decisione del giudice Coughenour significa poter conservare il proprio nome e continuare a vendere, almeno in USA, l’omonimo sistema operativo basato su Linux; per Microsoft, invece, questa decisione rappresenta un’altra pericolosissima breccia nella solidità del suo più importante marchio.
Per Lindows.com è tuttavia ancora presto per cantare vittoria. L’udienza che era stata fissata per il primo marzo, e in cui la giuria avrebbe dovuto emettere il verdetto finale, è stata infatti rimandata per dare tempo a Microsoft di presentare la questione ad una corte d’appello, la quale avrà il compito di stabilire se Windows è o non è un termine generico: la decisione potrebbe avere un notevole peso sia sulla sentenza finale, sia sul destino del marchio Windows.
“Microsoft, che ben comprende la solidità del nostro caso, ha scelto di non andare all’udienza del primo marzo per adottare invece una strategia d’attesa”, ha commentato Michael Robertson, CEO di Lindows.com. Un’attesa che di certo non giova alla battaglia legale contro Microsoft che la società di San Diego si trova a fronteggiare anche in Europa, dove alcuni tribunali hanno già bloccato la distribuzione e la vendita di LindowsOS.
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