Roma – Nella battaglia legale che vede contrapposte Microsoft e Lindows.com si apre un nuovo fronte, questa volta tutto europeo. Il big di Redmond, che accusa la minuscola rivale di aver adottato un nome troppo simile a Windows, ha inviato delle lettere di diffida a diversi distributori di software e produttori di PC che vendono il sistema operativo LindowsOS nel Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) e Svezia.
I legali di Microsoft hanno avvertito i destinatari che “l’utilizzo del nome Lindows infrange il trademark di Microsoft” intimandoli di cessare immediatamente la commercializzazione del software di Lindows.com pena il ricorso a non meglio specificate “azioni legali”. E alcune autorità del Benelux hanno richiesto a Lindows di rendere il proprio sito inaccessibile agli utenti di tale regione.
Il CEO di Lindows.com, Michael Robertson, che proprio in questi giorni si trovava ad Amsterdam per affari, ha dichiarato che continuerà a vendere il proprio sistema operativo in Europa.
“Quella di Microsoft è una tattica per farci spendere ulteriore denaro nell’apertura di nuovi fronti”, ha detto Robertson. “Non ha senso intentare tutte queste cause quando nel giro di tre mesi avremo una sentenza del tribunale americano: se perderemo, cambieremo il nostro nome e il problema non esisterà più nemmeno in Europa”.
Un portavoce di Microsoft ha tuttavia replicato che la risoluzione del caso in USA non è necessariamente destinato a influenzare gli altri paesi. Le leggi sono, infatti, diverse.
La causa legale fra Lindows.com e Microsoft ha avuto inizio nel dicembre del 2001, quando il big di Redmond accusò la piccola start-up di San Diego di infrangere, con il nome “Lindows”, il copyright sul marchio “Windows”. Due sentenze successive diedero ragione a Lindows.com e respinsero la richiesta d’ingiunzione avanzata da Microsoft. Forte di queste vittorie , e armata delle argomentazioni del giudice John C. Coughenour sulla “debolezza” del marchio di Microsoft, lo scorso anno la piccola società californiana è passata al contrattacco presentando una mozione che afferma addirittura come nessuno possa rivendicare l’esclusiva proprietà del termine “windows”. All’inizio dell’anno il giudice ha respinto l’ istanza di giudizio sommario che era stata presentata da Lindows.com e ha rimandato l’udienza al prossimo anno.