Sono solo videogiochi, così come ai tempi erano solo canzonette e poi son stati solo cartoni animati. Prima di allora lo furono i fumetti. C’è chi tende a sottovalutare questi immensi fenomeni, c’è chi invece li ha catalogati come “cultura sottile” lasciando emergere tutto il loro incredibile impatto tanto sulla società, quanto sulla cultura, l’economia e la trasmissione del sapere. La cultura sottile, infatti, ha segnato a fondo ogni singola generazione e non c’è certo da stupirsi pertanto che oggi nasca un vero e proprio percorso universitario basato sul mondo dei videogiochi. Anzi: ce n’è assoluto bisogno, perché l’era dell’improvvisazione è passata ormai da molto tempo.
Quando la Laurea sposa il gaming
Il progetto è realizzato in collaborazione da Link Campus University e VIGAMUS Academy e mette assieme per la prima volta un Corso di Laura ed una Laurea Magistrale dedicati espressamente all’industria del videogioco. L’obiettivo è fornire le basi essenziali per chi voglia lavorare in questo settore, ove serve un approccio fortemente multidisciplinare, ma dove al contempo si può attingere alle crescenti risorse di un comparto in grande salute.
Il videogioco già era un segmento potente e radicato, ma l’anno del Covid lo ha fatto entrare ancor più capillarmente nella vita quotidiana e nelle famiglie. L’arrivo delle console “next gen” è soltanto uno degli orizzonti affrontati, perché in realtà il videogioco va ben oltre: oggi si gioca pressoché ovunque, dagli smartphone ai tablet, passando per le smart tv, i pc e ovunque vi sia una connessione o una minima potenza di calcolo. La pervasività del fenomeno è totale, ma in questa situazione servono risorse intellettuali in grado di saper rispondere con competenza e creatività alle esigenze di mercato.
Dietro un videogioco di successo, infatti, c’è un’abile programmazione, ma al tempo stesso c’è una forte capacità narrativa. La qualità delle persone impegnate nella realizzazione di un videogame è proprio quella di tradurre i bit in stimoli emotivi tali da generare coinvolgimento, emotività, sfida, agonismo, successo, soddisfazione. Il Corso di Laurea in Innovative Technologies for Digital Communication (L-20) e quello di Laurea Magistrale in Technologies, Codes and Communication (LM-59), hanno fin qui formato oltre 400 studenti: ben il 70% di essi ha immediatamente trovato occupazione nelle aziende leader (sia in Italia che all’estero), forti del perfetto mix di competenze su cui il percorso universitario è stato intessuto.
I numeri del comparto gaming sono ormai abnormi: 1,79 miliardi di fatturato nel 2020, con un’ulteriore crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Ma non è tutto qui: il fenomeno ha ulteriori canali di espansione che stanno evidenziando tutto il loro potenziale. Si pensi ad esempio alle piattaforme cloud (Stadia, PlayStation Now, Xbox Game Pass), alle ipotesi di sviluppo sull’Augmented Reality, nonché la dimensione eSport che nel 2020 ha avuto un incremento del 9,34% con coinvolgimento dei broadcaster nazionali per portare questa realtà a sfiorare il mondo mainstream. Per comprendere il valore “social” del gaming sono inoltre sufficienti pochi minuti su Twitch, dove sarà chiaro come PacMan non ha solo fatto divertire varie generazioni, ma ha creato un vero e proprio linguaggio innovativo che oggi ha ancor molto da raccontare.
Servono però talento e formazione, passione e capacità. Il progetto di Link Campus University è una grande opportunità per chi pensa di poter passare dall’altra parte della barricata, scrivendo videogame invece di limitarsi a giocare. Il videogame può essere una golosa opportunità di carriera, purché si parta con il piede giusto: con 2,5 miliardi di gamer in tutto il mondo (26,3 milioni in Italia) il potenziale è grandissimo e gli spazi per esprimersi al meglio non mancheranno di certo negli anni a venire.