A tre mesi dalla pubblicazione delle prime indiscrezioni, LinkedIn conferma il licenziamento di 716 dipendenti, ovvero del 4% della forza lavoro dell’azienda, nonostante quello che il CEO di LinkedIn Ryan Roslansky ha definito un periodo caratterizzato da “record di coinvolgimento sulla piattaforma”. Così facendo, la società di proprietà di Microsoft segue l’esempio di Dropbox e altri colossi della tecnologia.
LinkedIn annuncia nuovi licenziamenti
Roslansky ha condiviso una nota sul sito ufficiale confermando che si tratta di alcune delle modifiche che riguarderanno la strategia globale, ovvero la Global Business Organization (GBO) dell’azienda, al fine di consentire ai team di lavorare più intensamente, collaborando di più e riducendo i livelli manageriali, snellendo l’intero processo di sviluppo di funzionalità e di miglioramento dei servizi offerti.
Stando alle dichiarazioni del CEO, tra le ragioni esatte dei tagli vi sarebbero “i cambiamenti nel comportamento dei clienti e la crescita più lenta dei ricavi”; tuttavia, nel blog egli è rimasto alquanto vago nei dettagli.
Parallelamente a questi licenziamenti, alla luce delle nuove competenze necessarie per alimentare il crescente e appetito di LinkedIn per l’intelligenza artificiale, l’azienda aprirà più di 250 nuovi ruoli abbattendo di un terzo la cifra totale di licenziamenti netti.
Inoltre, LinkedIn ha anche annunciato che l’app cinese InCareer verrà eliminata entro l’inizio di agosto 2023, complice la forte concorrenza locale e un clima macroeconomico difficile.
Parlando sempre di licenziamenti, a fine aprile 2023 anche Clubhouse ha salutato metà del personale, complice il crollo della popolarità della piattaforma social dopo il boom tra fine 2020 e inizio 2021, che ricordiamo avere portato alla nascita di decine di alternative sviluppate da Meta, Twitter e altre società.