I ricercatori dell’Università di Washington sostengono di aver creato “il più complesso esperimento di comunicazione” diretta fra due cervelli umani, un sistema in grado di trasmettere i pensieri fra due persone distanti tra loro grazie a una connessione a Internet.
Non si tratta di una tecnologia fantascientifica, dicono i ricercatori: l’interfaccia cerebrale è semplificata, e permette al massimo di rispondere con un sì o un no a una domanda posta all’altro capo dell’esperimento. Nondimeno si tratta di una tecnologia che, dicono i numeri, funziona.
Uno dei due partecipanti all’esperimento indossa un caschetto che traccia l’elettroencefalogramma, mentre l’altro è posizionato con la testa davanti a una bobina magnetica in grado di trasmettere un segnale “wireless” al cervello sotto forma di impulso luminoso.
L’esperimento funziona in questo modo: al primo soggetto viene mostrata un’immagine sullo schermo, mentre il secondo invia una domanda pertinente all’immagine che richiede una risposta negativa e positiva. In ciascuno dei casi, il “rispondente” ha il compito di focalizzare l’attenzione su un lato o sull’altro dello schermo, mentre l’impulso luminoso verrà trasmesso al cervello del secondo soggetto solo in caso di risposta positiva.
Stando ai risultati dell’esperimento, il soggetto che poneva le domande è stato in grado di riconoscere quello che vedeva il primo soggetto (grazie all’impulso luminoso ricevuto dal magnete) nel 72 per cento dei casi, mentre il gruppo di controllo privo di “link cerebrale” ci è riuscito solo nel 18 per cento dei casi.
Alfonso Maruccia