Milano – L’ Antitrust colpisce ancora un operatore TLC: la scure è caduta questa volta su Wind , per l’ingannevolezza rilevata in un messaggio pubblicitario per la reclamizzazione del servizio di connessione Internet “Internet Gratis – Passa al 702 702 00 00 – Navighi veloce anche senza ADSL” , che è valso all’operatore una sanzione di 36mila euro.
Il bollettino dell’Authority non è stato ancora pubblicato, ma ne dà notizia il Movimento Consumatori , il cui Osservatorio sulla Pubblicità Ingannevole aveva inoltrato al Garante della Concorrenza e del Mercato la segnalazione di un messaggio pubblicitario – diffuso dalla homepage del portale Libero.it – relativo alla soluzione dial-up Internet Gratis .
L’Antitrust – si legge nella nota diffusa dall’associazione – ha ritenuto che il messaggio “per la perentorietà del riferimento alla gratuità del servizio e in assenza di contestuali indicazioni in ordine al fatto che tale gratuità non si estende ai costi del collegamento telefonico (ma è riconducibile all’assenza di un canone, ndr), può indurre i consumatori a considerare erroneamente l’offerta pubblicizzata come particolarmente conveniente con pregiudizio del loro comportamento economico”.
Il messaggio – sottolineano dal Movimento Consumatori – lascerebbe intendere, contrariamente al vero, che la fruizione del servizio reclamizzato sia completamente gratuita anche relativamente ai costi del collegamento telefonico indispensabile per l’accesso e la navigazione sulla rete. L’Antitrust, giudicando ingannevole il messaggio pubblicitario in questione, ne ha vietato l’ulteriore diffusione condannando l’azienda al pagamento di sanzione amministrativa di 36.100 euro.
Dario Bonacina