Roma – Con il rilascio della nuova versione beta 2.6.0-test7 del kernel di Linux, Linus Torvalds ha proclamato lo “stability freeze”, ovvero la sospensione, da ora fino al rilascio della release definitiva, di qualsiasi intervento sul codice che non riguardi strettamente la correzione di problemi di stabilità del kernel.
Al fine di “calmare le attività di sviluppo”, il papà del Pinguino ha affermato con chiarezza di non voler “vedere patch che non correggono bug chiari e certi”, aggiungendo poi che da questo momento verrà ammesso alle successive fasi dello sviluppo solo “la roba strettamente necessaria”.
L’obiettivo di Torvalds e del suo “luogotenente” Andrew Morton è quello di concentrare tutti gli sforzi del team di sviluppo nel correggere i bug più gravi, ossia quelli che possono compromettere la stabilità e la sicurezza del sistema operativo, e rilasciare quanto prima, magari già entro la fine di novembre, la release finale del kernel 2.6 .
A conferma di come Linux 2.6 sia ormai ad un buon punto di maturità, SnapGear ha rilasciato proprio negli scorsi giorni una versione della propria distribuzione embedded di Linux basata su di una delle ultime versioni di test del kernel 2.6.
Le ultime fasi di sviluppo del nuovo kernel stanno beneficiando del nuovo impiego di Torvalds e Morton all’interno dell’Open Source Development Lab ( OSDL ), un’organizzazione che offre ad entrambi la possibilità di occuparsi a tempo pieno delle attività di sviluppo del kernel. Nata per promuovere Linux sul mercato enterprise, OSDL ha fra i suoi membri nomi del calibro di Intel, IBM, HP, Dell, Cisco, Nokia, NEC, Hitachi e Toshiba.