Roma – “Windows costa meno di Linux?”: la guerra fra Pinguino e sistema operativo Microsoft si gioca da tempo anche attraverso le indagini di mercato, un campo dove gli studi si accavallano l’uno sull’altro e le società di analisi sembrano rigorosamente votate a confutare le conclusioni delle rivali. Il più frequente tema della contesa è quale dei due sistemi operativi sia il più economico o, per essere più precisi, quale possa vantare un total cost of ownership (costo complessivo di possesso, TOC) inferiore all’altro.
L’ultimo studio sull’argomento è stato commissionato da Microsoft a Giga Research e mette a confronto, prendendo in considerazione un arco temporale di quattro anni, i costi sostenuti da una dozzina di aziende di dimensioni medie e grandi per lo sviluppo e la gestione di un portale Web. Giga, in particolare, ha comparato i costi sostenuti per creare un portale su Windows utilizzando i tool di sviluppo di Microsoft con i costi di creazione di un portale costruito invece su Linux e basato sulla piattaforma Java 2 Enterprise Edition.
La prima conclusione dello studio di Giga è che gli strumenti e le tecnologie di Microsoft offrano un sostanziale vantaggio economico rispetto alla piattaforma rivale J2EE/Linux per quel che riguarda lo sviluppo di portali e siti Web.
Attraverso questo studio Microsoft intende dimostrare che Windows è in grado di offrire un total cost of ownership inferiore a quello di Linux anche in uno dei segmenti notoriamente più congeniali al Pinguino.
Lo scorso anno Microsoft aveva finanziato un’ altra indagine , questa volta di IDC, in cui si sosteneva che nella stragrande maggioranza degli scenari applicativi Linux aveva TCO più elevato rispetto a Windows 2000.
I difensori del Pinguino sostengono che lo studio di Giga non solo è lacunoso – non prende ad esempio in considerazione la piattaforma Linux/PHP – ma prende in esame un numero di aziende troppo esiguo perché le sue conclusioni possano essere ritenute di valore generale. A quest’ultima critica la società di analisi ha risposto che il numero di aziende intervistate è in linea con quello utilizzato di solito in indagini di tale profondità: quello che conta maggiormente, a detta di Giga, è la cura posta nel raccogliere e analizzare in dettaglio tutti i dati relativi ai costi sostenuti dalle dodici aziende negli ultimi quattro anni.
Interpellata in merito a questi dati, IBM ha affermato come le conclusioni a cui è arrivata Giga appaiano in netto contrasto non solo con l’esperienza dei propri clienti, ma anche con il trend di crescita sul mercato di Linux. Secondo alcune statistiche fornite di recente da IDC e Gartner, peraltro, Linux sta crescendo più velocemente di Windows nel settore dei server.