Linux sarà il primo sistema operativo a supportare ufficialmente il neo-standard USB 3.0 . Ad annunciarlo è stato uno degli sviluppatori dell’ Open Source Technology Center di Intel, Sarah Sharp, che sul proprio blog ha già fornito le istruzioni per scaricare e installare il relativo driver xHCI. Lo stesso driver, afferma Sharp, che presto verrà integrato in via ufficiale nel kernel di Linux.
La programmatrice spiega che il suo tutorial è indirizzato soprattutto a quei produttori che desiderano testare i prototipi dei loro dispositivi o host controller USB 3.0. Ai normali utenti, del resto, tale driver servirebbe a ben poco visto che sul mercato non ci sono ancora device che supportino la nuova interfaccia USB.
“(Il driver) è frutto di un gigantesco progetto a cui ho lavorato nell’ultimo anno e mezzo”, spiega Sharp. “È gratificante vedere il codice finalmente pubblico, ed eccitante sapere che l’hardware è in arrivo. Spero che qualche produttore di device USB testi il mio driver con i suoi prototipi”.
Il driver è necessario per far comunicare l’xHCI (eXtensible Host Controller Interface) con le memorie di massa USB (pen drive, hard disk esterni, player MP3 ecc). Durante un test eseguito lo scorso anno, l’interfaccia USB di nuova generazione è riuscita a raggiungere velocità fino a 3,5 volte superiori rispetto a quelle di USB 2.0. Il fattore di moltiplicazione teorico è di 10x, ed Intel conta di raggiungerlo nel momento in cui le implementazioni software e hardware di USB 3.0 raggiungeranno la piena maturità.
La specifica finale di USB 3.0, battezzata con nome commerciale SuperSpeed USB, è stata pubblicata verso la fine dello scorso novembre, ma i primi device basati su tale tecnologia giungeranno sul mercato tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.
Come noto, USB 3.0 fornisce un’ampiezza di banda di 4,8 Gbps (circa 600 MB/s), performance raggiunta grazie all’utilizzo di fibre ottiche in accoppiata con i tradizionali fili in rame: questi sono ancora necessari non solo per conservare la compatibilità con le precedenti versioni di USB, ma anche per fornire alimentazione ai dispositivi privi di alimentatore separato.
Alessandro Del Rosso