Linux, il Pentagono si fa la sua distro

Linux, il Pentagono si fa la sua distro

Il Dipartimento della Difesa ha sviluppato una distro Linux votata alla sicurezza, pensata per l'utilizzo su sistemi "untrusted" da parte di impiegati e ufficiali del governo obbligati al lavoro a distanza
Il Dipartimento della Difesa ha sviluppato una distro Linux votata alla sicurezza, pensata per l'utilizzo su sistemi "untrusted" da parte di impiegati e ufficiali del governo obbligati al lavoro a distanza

Si chiama Lightweight Portable Security (LPS) ed è la distribuzione Linux ufficiale del Dipartimento della Difesa statunitense, un sistema operativo compatto e votato alla portabilità progettato per l’utilizzo “sicuro” di qualsiasi macchina basata su CPU Intel e compatibili.

LPS può essere eseguito da CD o pendrive USB, e una volta superata la fase di bootstrap l’utente avrà a disposizione un sistema operativo in modalità “sola lettura” che non necessita di privilegi di amministrazione o del mounting delle unità di storage eventualmente presenti sulla macchina.

Non è prevista alcuna installazione di software di terze parti o passaggio aggiuntivo: grazie a LPS l’utente potrà navigare sul web (attraverso una versione personalizzata di Firefox compatibile con i card reader) e usare gli strumenti di comunicazione telematica più comuni, connettersi ai network pubblici e privati con la garanzia che eventuali infezioni da malware svaniranno al prossimo reboot senza lasciare traccia .

Nelle sue tre diverse varianti disponibili, LPS si rivolge sia all’utente “comune” desideroso di un ambiente operativo sicuro (LPS-Public ed LPS-Public Deluxe) che all’impiegato o all’ufficiale del governo che avesse necessità di accedere alle reti interne da “nodi” telematici insicuri (LPS-Remote Access). In quest’ultimo caso è prevista la fornitura solo dietro espressa richiesta all’accesso dell’OS.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 lug 2011
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