Per la prima volta in assoluto, Linux ha raggiunto e superato il 4% di market share tra i sistemi operativi presenti sui computer desktop. Ad affermarlo è l’analisi di StatCounter, aggiornata a fine febbraio 2024 e basata su dati raccolti a livello globale. Più precisamente, la quota associata alla piattaforma si attesta al 4,03%, pur senza contare ChromeOS nonostante il kernel sia lo stesso.
La lenta, ma progressiva crescita di Linux
La lenta, ma progressiva crescita è quella mostrata nell’immagine qui sotto: un anno fa esatto era al 2,94%. A fare la voce grossa è sempre Windows di Microsoft, al 72,17% e con un distacco che oggi sembra incolmabile nei confronti di OS X (macOS) di Apple al 15,42%.
Di fatto, Linux è in terza posizione, prima di ChromeOS (considerato separatamente) e fermo al 2,27%, in flessione rispetto al 2,90% di dodici mesi fa. Il restante 6,10% è attribuito genericamente ad altri sistemi operativi.
Le possibili cause della crescita
Cosa ha innescato e spinto la crescita della piattaforma, che tra il 2020 e il 2021 era costantemente sotto la soglia del 2%? Tra le ipotesi più probabili c’è la fuga degli utenti dalle alternative del mercato, in particolare da Windows. Su questo fronte, potrebbero aver pesato i requisiti hardware stringenti imposti da Microsoft per il passaggio alla versione 11, di fatto escludendo un volume importante di PC non proprio di ultima generazione.
Un altro fattore determinante può essere individuato nella semplicità di installazione e di utilizzo che oggi caratterizza gran parte delle distribuzioni Linux in circolazione. Senza dubbio, questo aspetto è andato migliorando nel tempo, a beneficio soprattutto degli utilizzatori finali meno esperti. Lo stesso vale per l’esperienza fornita dagli ambienti desktop e dalle relative interfacce, molto più accessibili rispetto al passato. Di conseguenza, sempre più sviluppatori sono invogliati a rilasciare versioni compatibili delle loro applicazioni, contribuendo all’espansione dell’ecosistema.
L’ultimo, ma non meno importante stimolo per gli utenti, è costituito dalla gratuità, che permette di resuscitare un PC a costo zero. La previsione (e la speranza di molti) è che il trend possa proseguire anche in futuro.