Emette suoni striduli e fluidi viscosi come gli altri marmocchi, va impacchettato di pannolini e alimentato con un biberon. La sua foto rimbalza in rete perché i genitori all’anagrafe lo hanno identificato come Linux.
Christian Nielsen, svedese, e la compagna Veronica hanno meditato a lungo sulla lista dei nomi: nessuno sembrava calzare, l’opera di depennamento ha decretato il vincitore. La mamma e il papà danno il lieto annuncio alla rete: il piccolo è stato rilasciato è nato, il piccolo si chiamerà Linux.
Nessuno ha avuto nulla da obiettare: nonostante le autorità svedesi non accolgano di buon grado i nomi più originali, non hanno opposto resistenza alcuna. Linux è stato ben accolto anche da amici e parenti: “Le nostre famiglie pensano che sia un nome poco usuale ma ritengono comunque che sia carino, ai nostri amici piace perché suona fico !”
Non è certo il primo caso in cui l’onomastica si lascia contaminare dalla tecnologia: esistono bambini con nomi che sembrano abbreviazioni mutuate dallo slang degli SMS, le softwarehouse bandiscono concorsi per genitori che affibbino al pargoletto il nome di un videogioco . In questi casi nessuno ha avuto nulla da ridire, i bimbi stanno crescendo sani, etichettati dai nomi più improbabili. C’è chi teme però che la famiglia svedese possa subire pressioni: Richard Stallman insisterà per una modifica all’anagrafe? ( G.B. )