Linux, record storico per il market share

Linux, record storico per il market share

Il Pinguino vola alto: nuovo record storico, in termini di market share, per quanto riguarda la distribuzione sui sistemi desktop.
Linux, record storico per il market share
Il Pinguino vola alto: nuovo record storico, in termini di market share, per quanto riguarda la distribuzione sui sistemi desktop.

Quello appena concluso è stato un mese memorabile per Linux, arrivato a far registrare un nuovo record storico in termini di market share, prendendo in considerazione l’ambito desktop. A certificarlo sono i dati condivisi da StatCounter, aggiornati a fine luglio 2024.

4,44% di market share per Linux, nuovo record

Nel dettaglio, il sistema operativo del Pinguino è arrivato a toccare la soglia del 4,44% (+0,39% rispetto alla rilevazione di giugno), mai raggiunta in precedenza. Va inoltre ricordato che il conteggio non incluse ChromeOS di Google (1,41%, in calo con un -0,52%), in dotazione ai computer della gamma Chromebook, nonostante il kernel sia lo stesso.

Il market share delle diverse versioni del sistema operativo Windows, statistiche aggiornate a fine luglio 2024

È invece sostanzialmente stabile macOS (nell’immagine qui sopra ancora indicato come OS X), al 14,95%, in diminuzione dello 0,05%. Sul lungo periodo, la piattaforma di Apple ha perso molto: un anno fa era sopra il 20%.

Windows 11 sta correndo, giù Windows 10

Merita un discorso a parte Windows, nelle sue varie declinazioni (la fonte è sempre StatCounter). Come già visto, la più recente W11 ha superato la soglia psicologica del 30%, portandosi al 30,83%, con un +1,08% non indifferente fatto registrare nell’ultimo mese. Al tempo stesso, il predecessore W10 è scivolato al 64,99% (-1,05%). L’avvicendamento è in corso, anche se il sorpasso non è dietro l’angolo.

Il market share dei sistemi operativi desktop, statistiche aggiornate a fine luglio 2024

Sembra dunque iniziare a pagare la strategia di Microsoft, che ormai da tempo vuol spingere gli utenti a effettuare il passaggio all’ultima incarnazione del sistema operativo, stuzzicandoli con l’inclusione di funzionalità esclusive, a partire da quelle inerenti all’intelligenza artificiale.

Non sono comunque da dimenticare alcuni stoici che continuano ad affidarsi nel quotidiano alle versioni più datate (e ormai obsolete) della piattaforma. È ad esempio il caso di quel 3,04% (addirittura in crescita con un +0,08%) di chi continua a utilizzare W7. Lo 0,25% (-0,11%) non riesce invece a staccarsi da W8, lo 0,42% (+0,02%) da W8.1 e un irriducibile 0,38% (-0,01%) ancora non rinuncia a XP, nonostante siano trascorsi ormai quasi 23 anni dal lancio.

Fonte: StatCounter
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Pubblicato il
5 ago 2024
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