SCO Group non ce l’ha fatta, per l’ennesima volta. Una corte di appello aveva stabilito che la ex-Caldera Systems avrebbe potuto continuare a perseguire la sua guerra legale contro Novell spiegando davanti a una giuria perché, a suo dire, i diritti d’autore di UNIX System V appartenevano da 15 anni a lei e non alla concorrente. Ma la giuria ha ribadito un principio già stabilito in passato: SCO Group con Unix ha chiuso .
La società in amministrazione controllata da oltre 2 anni è bollita, ma a tenerla in piedi è l’apparentemente incrollabile litigiosità legale contro Unix, IBM e l’intero mondo Linux. Parimenti all’indimenticabile Robert De Niro ne Il promontorio della paura , SCO affonda , ma mentre affonda continua a ripetere di avere i diritti di esclusiva su una parte del codice Unix che nel corso dei decenni sarebbe finito anche dentro il sistema operativo del Pinguino.
Osservando la scena dal punto di vista di Novell, il CEO Ron Hovsepian sostiene che la decisione della giuria è “un’ottima notizia”. “Abbiamo a lungo sostenuto che questo attacco contro Linux non avesse fondamenta – continua Hovsepian in una dichiarazione giunta a Punto Informatico – e siamo molto lieti che la giuria ci abbia dato ragione in modo unanime”. L’interesse di Novell è quello di difendere Linux e l’open source anche dal punto di vista legale , dice il CEO.
Appena chiusi i conti con Novell, SCO ha subito annunciato la sua volontà di continuare con la lotta al mondo del codice open nell’altro caso legale ancora aperto, quello contro IBM. I legali della società in amministrazione controllata per bancarotta hanno ridimensionato la disfatta contro Novell definendola una semplice “battuta d’arresto”, ribadendo che comunque la vicenda “non è ancora conclusa”.
Alfonso Maruccia