Per anni Linux ha sempre sofferto della mancanza di interfacce grafiche user-friendly, wizard d’installazione e configurazioni più facili: questo ha fatto sì che Linux sia rimasto per lungo tempo in una nicchia di mercato destinata soprattutto ai ?super-esperti?, anche se negli ultimi due anni le cose sono cambiate non poco.
DemoLinux nasce dall?idea di tre ragazzi dell’Ecole Normale Supérieure di Parigi, Vincent Balat, Roberto Di Cosmo e Jean-Vincent Loddo, e permette di utilizzare Linux senza effettuare alcuna installazione, partizionamento del disco fisso od altre operazioni più o meno complesse che sono spesso la ragione per cui molti utenti non riescono a provare e utilizzare Linux.
Grazie a questa distribuzione non occorre installare nulla sul proprio computer: attraverso un CD-ROM auto-avviante è possibile utilizzare Linux da subito, conoscerlo, apprezzarne le funzionalità e magari in un secondo momento installarlo sulla propria macchina. In questo modo è possibile utilizzarlo ovunque, non occorre più avere una macchina o una partizione dedicata, basta semplicemente inserire il CD e accendere il computer.
DemoLinux, ormai arrivato alla versione 2.0, è stato assemblato prendendo spunto dalle migliori distribuzioni Linux in circolazione e fornendo un buon sottoinsieme dei principali pacchetti software liberi che accompagnano le distribuzioni maggiori. La prima versione era basata sulla Mandrake, mentre la nuova, ancora in fase di testing, è basata sulla distribuzione Debian. L?ambiente visuale integrato in DemoLinux è basato su Gnome, ma nella futura versione sarà incluso anche il KDE.
Grazie ad alcune tecnologie del kernel e un paio prodotti free presi a prestito da distribuzioni come SuSE e RedHat, abbiamo visto come DemoLinux per funzionare non necessiti di installazione e possa quindi partire direttamente da CD. Naturalmente questo comporta anche delle limitazioni, come l’impossibilità di installare nuove applicazioni o aggiornare le vecchie, modificare i file di configurazione e personalizzare il kernel. Per risolvere, in modo parziale, i precedenti problemi è però possibile utilizzare una parte dello spazio sull’hard disk (senza necessità di partizionarlo) per lo swap (la memoria virtuale), le directory /home e /tmp e, eventualmente, anche una directory più consistente (circa 100 MB) dove copiare parte del sistema operativo da CD-ROM.
Per chi non disponesse di un PC con un BIOS abbastanza aggiornato da supportare il boot da CD, è sempre possibile creare i classici dischetti di boot e avviare il sistema con quelli: la procedura per crearli è ben descritta nel manuale on-line di DemoLinux.
Una volta avviato, DemoLinux chiederà la risoluzione desiderata (640×480, 800×600 o 1024×768), la lingua, il layout della tastiera e, finalmente, vi si presenterà il login grafico da cui accedere all’ambiente a finestre Gnome.
Per poter provare DemoLinux, occorre almeno un PC con 32 MB di memoria RAM, raccomandati 64 MB, ed una scheda grafica compatibile VESA 2.
DemoLinux è free ed è coperto dalla “GPL license”, quindi può essere liberamente distribuito. Per poter recuperare una copia di DemoLinux è possibile scaricare l’immagine ISO di ben 650 MB direttamente dal sito oppure, per meno di 4 euro, è possibile ordinarlo presso Ikarios