Un hacker si aggira per la rete e ha preso di mira Satoshi Nakamoto , misterioso creatore della tecnologia Bitcoin a nome del quale sono comparsi online messaggi dai toni poco amichevoli. A quanto pare qualcuno ha compromesso una vecchia casella di posta elettronica di Nakamoto, anche se, almeno per il momento, le conseguenze pratiche non sembrano essere gravi.
Le prove della compromissione della mailbox satoshin@gmx.com vengono ad esempio fornite dal fondatore di Bitcointalk.org , a cui è stato inviato una minaccia a scopo di estorsione (“send me some coins before I hitman you”) a nome di Nakamoto, o dal defacing della pagina SourceForge di Bitcoin con redirezione al link umoristico-satirico Buttcoin.org .
Qualcuno ha poi postato un messaggio sul network della Fondazione P2P sulla presunta vendita, al mercato nero della darknet telematica, di indirizzo IP, email e password di Nakamoto; i dati riservati sarebbero stati recuperati a causa di una configurazione errata di Tor, spiega l’anonimo, e a questo punto chi si cela dietro il nome di Nakamoto non può più considerarsi al sicuro.
A essere sufficientemente sicure sono invece le transazioni finanziarie a mezzo Bitcoin, al punto che persino PayPal (eBay) ha deciso di accettare i pagamenti in BTC su gadget mobile tramite la società controllata Braintree. CoinSafe, società fondata da Michael Flaxman e Tom Chokel, vuole infine risolvere uno dei problemi più evidenti del network di pagamenti P2P di Bitcoin, vale a dire il tempo necessario a confermare le transazioni in BTC riducendo le attese per il mining di ogni singola transazione dai 10 minuti attuali a 10 secondi circa.
Alfonso Maruccia