Viene osservata con preoccupazione la policy di un provider australiano, una policy di antipirateria preventiva , così severa da prevedere la cancellazione tout court ogni notte di qualsiasi file multimediale sia stato caricato dai propri abbonati sui web server del provider, nello spazio messo loro a disposizione insieme all’account di connessione ad Internet. Non si tratta di una nuova policy, esiste da un pezzo, ma ora, visto anche il contesto di crescente repressione internazionale sull’uso di certi strumenti, la sua implementazione sta suscitando clamore.
In sostanza, spiega in una FAQ l’ISP Exetel, si tratta di contrastare la diffusione di contenuti illegali, poco importa evidentemente se dietro un file.mp3, un.mov o un.avi non si celi un documento illegalmente diffuso ai danni delle major quanto invece una propria canzone, un proprio filmino. Ogni notte la Grande Cancellazione provvede a distruggere tutto quello che trova . “Polverizzano – sottolinea BoingBoing – il video con i primi passi di tuo figlio, la registrazione audio del tuo politico locale che non mantiene le promesse, o tu stesso che leggi i tuoi racconti”. E via dicendo.
Exetel, provider applaudito di recente per la sua attenzione a non rallentare i protocolli di condivisione come BitTorrent, lancia una sorta di ultimatum ai propri clienti: “Da quando abbiamo iniziato ad offrire servizi ADSL, abbiamo assunto un approccio molto severo al problema del diritto d’autore. Quando riteniamo che vi sia una chiara violazione, i contenuti vengono cancellati e, in alcuni casi, le directory vengono bloccate e congelate fino a quando le forze dell’ordine non avranno concluso le proprie indagini”. Come a dire, cioè, che chi sgarra può attendersi una denuncia formale, cosicché il provider possa svincolarsi da una qualsivoglia responsabilità per la pubblicazione di quei contenuti.
Perché tutto questo? Exetel non nasconde di avere paura : due sentenze registrate nel paese nel 2005 spingono il provider “a ritenere che vi sia ora la necessità di lanciarsi in un’azione più diretta e preventiva di monitoraggio dei contenuti archiviati sui server pubblicamente accessibili sotto il proprio controllo”. L’azione preventiva , come ricorda Ars Technica , è quanto chiedono da anni le major dell’intrattenimento ai provider. E ci sono casi, come quello dell’americana AT&T, in cui major e ISP sono giunti ad una alleanza a tutto campo contro la pirateria .
Exetel spiega poi che i clienti che non volessero subire la cancellazione notturna possono inviare all’azienda una dichiarazione ufficiale , in cui evidenziano come i file caricati nelle proprie directory siano legali e che di quei file si possegga il copyright. In sostanza, come sottolinea Ars , il presupposto di tutta l’operazione è che il cliente agisca illegalmente , salvo la sua possibilità di dichiarare il contrario e fermare la cancellazione.
La preoccupazione degli osservatori è dunque comprensibile: se dovesse imporsi questo principio, quello di un presupposto comportamento illegale , il rapporto tra provider e utenti potrebbe cambiare radicalmente, tutto in favore di una più estesa e facile repressione della diffusione dei contenuti, di qualsiasi tipo, illegali o meno.