L’ultima novità di AMD in fatto di processori grafici a vocazione generalista si chiama Radeon Instinct , una piattaforma che include una serie di GPU e una libreria software rilasciata sotto licenza open source. Obiettivo dichiarato: accelerare l’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale (che AMD chiama “Machine Intelligence” o MI) e le applicazioni di deep learning.
L’hardware di Radeon Instinct, prima di tutto, include tre modelli di GPU chiamati MI6, MI8 e MI25 : il primo è basato su architettura Polaris , include 16 GB di RAM e offre 5,7 teraFLOPS di potenza computazionale con un consumo di 150W; MI8 è basato su architettura Fiji , offre una banda di memoria raddoppiata e 8,2 teraFLOPS di potenza con 175W di consumo; MI25 segnerà il debutto dell’ architettura Vega , con consumi da 300W e una potenza non dichiarata che, fidandosi della nomenclatura adottata da AMD, dovrebbe garantire prestazioni di circa 25 teraFLOPS.
Dopo l’hardware, il software MIOpen viene indicato da Sunnyvale come ottimizzato per i framework di deep learning e le applicazioni di IA/MI ad alte prestazioni. La distribuzione del codice con licenza FOSS, pratica fra l’altro comune a tutta l’industria, garantisce l’adattabilità della libreria ai progetti delle singole organizzazioni interessate alla sua adozione.
AMD parla di Radeon Instict come di una piattaforma in grado di “far progredire in maniera significativa lo sviluppo dell’intelligenza artificiale attraverso un approccio che si basa su GPU acceleratrici ad alte performance e il software gratuito e open source MIOpen”. Quest’ultimo elemento è poi parte integrante dell’ iniziativa Open Compute Platform già avviata da AMD nelle scorse settimane.
Con Radeon Instinct anche Sunnyvale si inserisce in un contesto, quello della IA e del deep learning per auto robotiche, data crunching e tutto quanto, che i suoi principali concorrenti (cioè NVIDIA e Intel) hanno già provveduto a popolare di prodotti a tema nei mesi e anni passati. Dal canto suo, AMD dice di avere l’unica combinazione di esperienza nel “silicio x86 e GPU” utile a soddisfare le necessità dei data center conquistati dalla IA.
Alfonso Maruccia