Milano – La presenza sul palco del Microsoft Forum 2017 di Alec Ross , professore della Columbia e consulente di Obama e di Hillary Clinton per l’innovazione tecnologica, è solo il prologo: all’autore di un libro dal titolo suggestivo come “Il nostro futuro” spetta il compito di ribadire se ce ne fosse bisogno che la tecnologia sta avendo un impatto dirompente sulla vita di tutti gli abitanti del pianeta. Gli smartphone, il cloud, i nuovi algoritmi di intelligenza artificiale, la robotica: sono questi strumenti che stanno cambiando il mondo del lavoro , che creano il business del presente e soprattutto del futuro. Chi coglierà la palla al balzo e sfrutterà questa Quarta Rivoluzione Industriale di cui ormai tutti parlano?
A giudicare dalla ricerca commissionata da Microsoft a Ipsos Mori, i dati non pongono l’Italia in una posizione di particolare vantaggio: agli abitanti del Belpaese piace fare gli imprenditori, piace lavorare in un contesto agile medio-piccolo, ma molti e troppi di loro lavorano senza un business plan propriamente detto. Solo il 23 per cento delle aziende interpellate si è organizzata con un piano che copra il periodo che va da 6 mesi a 3 anni nel futuro : una condizione indispensabile per assicurare la condivisione degli obiettivi da parte di tutta l’organizzazione, grande o piccola che sia, affinché lo sforzo comune generi i risultati sperati.
È in questa sacca di resistenza costituita da quasi l’80 per cento delle imprese, quattro su cinque, che si trova il maggior bacino potenziale di crescita per Microsoft: molto spesso la mancanza di un business plan è collegata alla convinzione che gli strumenti digitali costituiscano una complicazione , un costo da aggiungere al conto totale, un esercizio sterile che non produce effetti a breve termine. Gli imprenditori italiani si fidano del proprio senso degli affari, mancando di informazioni utili a produrre una pianificazione adeguate: e sono proprio questi i miti da sfatare, le opportunità che a Redmond provano a sfruttare.
Hololens , per la prima volta in Italia ufficialmente proprio sul palco del Forum, è l’esempio perfetto secondo Microsoft di questa nuova leva tecnologica: la mixed reality è al centro di un processo di sviluppo che troverà la sua consacrazione nella prossima release di Windows 10, la Creators Edition, e quello che è stato mostrato nelle sale del polo fieristico MiCo è un mix tra prototipizzazione digitale, collaborazione a distanza e produzione di contenuti in tempo reale con interfacce che mescolano gli strumenti sintetici e i movimenti naturali. In generale alle PMI (che valgono il 99 per cento dell’industria italiana) non dispiace l’idea di approfittare di tutto questo: ma bisogna trovare il modo giusto di convincerli a investire.
La strada scelta da Microsoft Italia per provarci è portare sul palco esempi concreti di questi nuovi strumenti nel contesto imprenditoriale. Dolce & Gabbana raccontano come riescano a tenere traccia delle giacenze in relazione alla domanda della propria clientela (Dynamics 365), l’azienda di trasporti milanese ATM sfrutta il cloud Azure e il machine learning per migliorare l’efficienza dei servizi ai passeggeri. Luxottica sfrutta Office 365 e il resto della nuvola ibrida creata con gli strumenti Microsoft per consentire ai suoi dipendenti di operare in modo flessibile e in regime di smartworking, aumentando la produttività. Infine Salvagnini, che produce macchinari per la lavorazione dei metalli e che con il cloud riesce a portare i suoi clienti direttamente sulla linea di produzione per ottimizzare la resa e coinvolgerli nel processo.
Sono tutte situazioni nelle quali la tecnologia costituisce un vantaggio : il monitoraggio a distanza dei macchinari consente di tagliare i costi legati a guasti ed errori di produzione, la conoscenza in tempo reale delle scorte unite alle richieste dei propri prodotti permette di ridurre le giacenze e quindi non tenere capitali immobilizzati. Portando i clienti direttamente in fabbrica, direttamente sui macchinari, lo stesso concetto di ricerca e sviluppo cambia pelle: mettere a punto una novità, una nuova versione di un manufatto che risponda con esattezza a requisiti specifici, è questione di pochi clic. Conoscere in tempo reale il flusso dei viaggiatori e poter elaborare una previsione attendibile consente di ottimizzare la qualità del servizio offerto o ripensarlo con cognizione di causa.
Uno degli slogan che passa dal palco, dove lo pronuncia Carlo Purassanta che di Microsoft Italia è l’amministratore delegato, al pubblico è: “Il nostro sogno: l’intelligenza artificiale a beneficio di tutti”. Non proprio un claim indimenticabile, ma è il paradigma di quanto Satya Nadella e tutta Big M vanno ripetendo da tempo : l’informatica deve essere uno strumento a supporto dell’uomo, un sostegno per far aumentare la sua produttività senza sottrarre spazio all’intelligenza umana. Ci saranno nuovi compiti da svolgere per gli individui a base carbonio: alle macchine a base silicio spetta il compito di fornire la sintesi dei dati elaborati, agli uomini di dare un senso e un significato a quei dati. Chissà se queste novità aiuteranno gli italiani a riguadagnare un po’ di ottimismo nel futuro: e magari convincere anche i capitali esteri a tornare a investire nel nostro paese.
Luca Annunziata