LiveJournal contro i suoi utenti?

LiveJournal contro i suoi utenti?

Prima centinaia di account spariscono, poi arrivano le scuse del CEO e la retromarcia. Una delle maggiori comunità online si divide tra le pressioni degli utenti e quelle dei gruppi a caccia di pedofili violenti
Prima centinaia di account spariscono, poi arrivano le scuse del CEO e la retromarcia. Una delle maggiori comunità online si divide tra le pressioni degli utenti e quelle dei gruppi a caccia di pedofili violenti

Davvero una vicenda molto complessa quella che coinvolge la nota community LiveJournal , migliaia di utenti molto arrabbiati e sedicenti gruppi di controllo a caccia di pedofili in rete. Da alcuni giorni è in corso una sorta di pulizia degli account per eliminare tutti i contenuti in odore di pedofilia o comunque ritenuti in contrasto con il regolamento del sito.

Secondo alcune ricostruzioni , la vicenda avrebbe avuto inizio a metà maggio, il 18, quando un gruppo di cacciatori di pedofili online , dal suggestivo nome “Warriors For Innocence”, aveva pubblicato sul proprio sito una lettera aperta a LiveJournal e Six Apart (proprietaria del sito), per segnalare la presenza di materiale giudicato “inappropriato” sulle loro pagine.

Secondo i Warriors accusati da più parti di seguire perniciose ideologie – le precedenti segnalazioni inviate all’ abuse di LiveJournal sarebbero cadute nel vuoto: da qui la decisione di ricorrere ad una lettera aperta, con la compilazione di una lista di pagine ritenute pericolose poi fornita anche allo staff di LJ.

A partire dal 28 maggio, dunque, circa 500 tra account, community e blog risultavano sospesi : ad essere colpiti dalla “purga” (come la definisce qualcuno ) erano tutti i contenuti giudicati da Six Apart come non aderenti alle policy della community o addirittura in contrasto con le normative di legge.

La rabbia degli utenti, che ha portato lo stesso CEO di Six Apart Barak Berkowitz a scusarsi e promettere di risolvere la questione in altro modo, sarebbe dovuta alla scelta di LiveJournal di credere ciecamente alle parole dei Warriors senza portare avanti una propria indagine accurata: ad essere sospesi sarebbero stati solo coloro che risultavano nelle liste dell’organizzazione, per altro senza ricevere alcun preavviso e causando qualche preoccupazione per la libertà di espressione nella community.

Su LiveJournal sono molto popolari le cosiddette fan fiction , vale a dire ricostruzioni di fantasia di possibili sviluppi di celebri storie come Harry Potter , Star Trek e persino serie TV celeberrime come Gilmore Girls (Una Mamma per Amica). Abbonderebbero inoltre gli account registrati da partecipanti a giochi di ruolo online , i cui interventi sarebbero dunque il risultato di una recita per interpretare un personaggio. Molto spesso in queste fan fiction si parla di intrecci amorosi tra adolescenti (che ad esempio nel caso di Harry Potter sono i protagonisti della storia), che alcune volte sfociano anche in rapporti sessuali descritti in modo più o meno velato. In alcuni post dei giocatori di ruolo si ammettevano invece atti osceni con minori perché parte dello sviluppo del gioco .

Dallo scorso giovedì , molti account tra quelli sospesi sono stati riammessi : a restare fuori sono quelli che appaiono come realmente colpevoli di presentare materiale sconveniente o di appartenere a personaggi già coinvolti in procedimenti legali per pedofilia. Ai riammessi sono stati chiesti chiarimenti sul materiale da loro inserito prima di permettergli di tornare online.

Non ancora del tutto chiarite le motivazioni dietro la scelta di LiveJournal e Six Apart di procedere così duramente contro la pedofilia (o presunta tale) online: lo stesso CEO Berkowitz ribadisce di aver preso decisioni basandosi più sulla visione della community che vorrebbe costruire che sul peso di eventuali azioni legali.

Qualcun altro invece sospetta che dietro tutto questo ci sia semplicemente la preoccupazione che una eventuale quotazione in borsa di Six Apart possa venire intralciata da uno scandalo simile a quello che ha investito MySpace .

Luca Annunziata

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Pubblicato il
4 giu 2007
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