Le autorità del Regno Unito hanno arrestato un 22enne sospettato di aver commesso frodi telematiche tra il 2013 e il mese di agosto 2014: si tratterebbe di un membro della crew Lizard Squad, gruppo che ha rivendicato gli attacchi DDoS che hanno abbattuto i servizi videoludici online di PlayStation e Xbox a cavallo di Natale.
Poor Vinnie http://t.co/aKBT9uZwnY #skidfail
– briankrebs (@briankrebs) 31 Dicembre 2014
Le forze dell’ordine britanniche nel comunicato stampa non fanno alcun accenno all’appartenenza alla crew del giovane né identificano il soggetto arrestato: ad attribuire un’identità al soggetto arrestato è l’esperto di sicurezza Brian Krebs, che nei giorni scorsi aveva analizzato le manifestazione sui media e in Rete di alcuni dei membri di Lizard Squad e aveva identificato due dei soggetti che dirigerebbero le manovre del gruppo, tra cui Vinnie Omari, il 22enne arrestato.
A confermare l’arresto è poi intervenuto lo stesso Omari: “Si sono presi tutto – ha spiegato a DailyDot – Xbox One, telefoni, laptop, penne USB eccetera”. Nel mandato di arresto , invece, le forze dell’ordine britanniche citano i fatti di Natale e segnalano il sequestro dei dati bancari, che saranno probabilmente utili nel corso delle indagini per i reati ascritti al giovane.
Krebs, che ha analizzato le attività della crew, ha fatto le pulci al servizio di DDoS a pagamento lanciato in seguito agli attacchi a Sony e Microsoft e ha sottolineato come Lizard Squad non sia che un gruppo di giovanotti in cerca di profitto e di attenzione (e, indubbiamente, di vendetta ), aveva identificato anche un secondo membro del gruppo, un minorenne finlandese che nel 2013 sarebbe già stato arrestato per aver irretito migliaia di macchine in una botnet. Proprio il giovane, che si identifica come Ryan e che sembra corrispondere all’identità svelata da Krebs, è stato interrogato nelle scorse ore dalle forze dell’ordine finlandesi, ma per lui non è stato disposto l’arresto, a differenza di quanto comunica l’account Twitter di Lizard Squad.
Ryan avrebbe altresì attirato l’attenzione dell’FBI: il Bureau statunitense starebbe indagando sull’attacco natalizio ai danni di PlayStation Network e Xbox Live.
Sony, che ha sofferto maggiormente per il DDoS e che nel 2011 era già stata vittima di un’operazione di cracking di ampia portata, sta nel frattempo cercando di riguadagnare la fiducia dei gamer proponendo offerte ad hoc. Microsoft deve invece confrontarsi con il rilascio dell’SDK per Xbox One ad opera di un gruppo che si identifica come H4LT, che invita tutti a lavorare per “aprire le porte che sono presenti su Xbox One al software homebrew”.
Gaia Bottà