Dopo il fallimento dell’operazione crowdfunding per la realizzazione di uno smartphone Ubuntu, Canonical ha comunque trovato un modo di produrre un terminale da immettere sul mercato. È lo stesso Mark Shuttleworth a svelarlo, annunciando di aver firmato il primo contratto in tal senso e di stare lavorando ad altri accordi simili. Massimo riserbo ancora sul nome del partner che per primo installerà Ubuntu sul proprio hardware, ma si apprende che dovrebbe trattarsi di un prodotto di fascia alta.
La notizia è partita dalle pagine di CNET , che ha ottenuto la conferma direttamente dal fondatore di Canonical Shuttleworth. La promessa di far arrivare sugli scaffali entro il 2014 un telefonino con Ubuntu pare sarà mantenuta, nonostante il fallimento della raccolta fondi per realizzare in casa la fuoriserie Edge. I tempi d’altronde sono maturi visto che l’uscita dell’ultima release della distribuzione Linux, soprannominata Saucy Salamander , ha avuto come principale fattore di novità proprio l’aumentata e allargata compatibilità con i dispositivi come smartphone e tablet, anche grazie alla consacrazione del nuovo stack grafico basato su XMIR .
Nelle intenzioni di Shuttleworth e di Canonical, lo smartphone Ubuntu non sarà un esercizio di stile o un prodotto di nicchia: con il sostegno di un certo numero di operatori (citati tra gli altri Vodafone, Verizon, Deutsche Telecom) e ora con la collaborazione di partner hardware in grado di produrre in numeri consistenti i terminali, Ubuntu vuole fare sul serio nel campo mobile . Così facendo, almeno in teoria, Canonical farebbe un passo avanti nella creazione di un ecosistema comprendente desktop, enterprise (settore che da solo offre ottimi introiti) e anche il sempre più importante mondo dei device mobili. Qualcosa che fino a questo punto è riuscita solo parzialmente a nomi parecchio grossi dell’industri IT. ( L.A. )