Ricordate da bambini i tanti giochi fatti con un pallone? Chi non ha mai giocato a palla asino, palla prigioniera, patata bollente e via discorrendo? I bambini ora passano molto più tempo davanti alle console da gioco e ai computer, piuttosto che confrontarsi con gli amici nei giochi da “giardino” o da “cortile”. La tecnologia viene tacciata di essere un male per l’infanzia, ma in realtà il problema non è la tecnologia in sé, quanto l’uso che se ne fa. Proprio per aiutare i bambini a riconciliarsi con le attività di gruppo all’aria aperta, strizzando però l’occhio alla tecnologia, due cognati hanno dato vita a TheO .
Niente più che una palla, come i famosissimi Super Santos, che alla medesima leggerezza e maneggevolezza unisce però una resistenza sorprendente, tanto da poter custodire al suo interno un iPhone o, più in generale, uno smartphone di ultima generazione.
Infatti, TheO è una palla in gomma espansa al cui centro è ricavato un antro dove poter piazzare il proprio cellulare. Il modello ora disponibile è pensato per l’iPhone. Insieme al pallone, vengono poi fornite tramite l’AppStore tre differenti app: Hot Potato, Interrogo e Bowling. La prima imita il gioco della patata bollente. Un gruppo di amici quindi si lancia il pallone mentre l’iPhone sfrutta il proprio speaker per emettere della musica in crescendo che aumenta la concitazione dei giocatori. Quando il suono termina, chi si ritrova la palla in mano perde. La seconda app, Interrogo, permette ai giocatori di scambiarsi la palla e a ciascuno è posta una domanda attraverso lo schermo e l’audio dell’iPhone. Chi non conosce la risposta è fuori dal gruppo. Infine, il Bowling è il più realistico. Collegando il proprio iPhone a uno schermo, si ha la possibilità di lanciare la palla mirando verso alcuni birilli virtuali mostrati proprio attraverso lo schermo che si ha di fronte. Una palla virtuale imiterà la forza e la direzione del lancio, mentre TheO continuerà a rotolare nella realtà, permettendo al videogioco di adeguarsi ai parametri rilevati dai sensori e dall’accelerometro dello smartphone.
In questo modo, si trova un punto di incontro fra la virtualità del gioco da console e la fisicità dell’attività reale, un po’ come Nintendo ha fatto con la Wii e Microsoft con Kinect. I due inventori di TheO hanno dato vita così alle Physical Apps, che potranno essere così sviluppate anche da developer esterni. Un’idea semplice, che però potrebbe rivelarsi vincente.
(via Ubergizmo )