Roma – 874 dollari. Tanto negli Stati Uniti un’azienda si trova a tirar fuori in un anno in termini di perduta produttività per ognuno dei propri dipendenti a causa dello spam. Cifre impressionanti che sono contenute nell’ultimo rapporto di Nucleus Research.
La società di rilevazione ha ottenuto quegli 874 dollari calcolando una retribuzione media di 30 dollari per ogni ora di lavoro per 2080 ore all’anno. Il tutto calibrato sulla quantità di spam, sulle reazioni dei dipendenti e sulle azioni intraprese dagli amministratori IT in 76 diverse imprese americane.
Le cifre di Nucleus, che confermano quelle di Network Associates (secondo cui ogni dipendente americano perde 40 minuti alla settimana per gestire lo spam), parlano di una perdita di produttività secca pari all’1,4 per cento all’anno per ogni lavoratore, che ogni giorno passa quasi 7 minuti al suo computer per occuparsi di email spazzatura. Ogni lavoratore, mediamente, riceve nella propria mailbox più di 13 messaggi di spam al giorno.
In pratica, sostiene Nucleus, è come se ciascuna azienda ogni 72 impiegati ne pagasse uno per non fare niente o, meglio, per occuparsi di spam…
L’obiettivo dello studio, ha spiegato Nucleus, non era quello di determinare la quantità di spam ma come e in che misura lo spam impatta sulla produttività. Dopo interviste condotte a chi lo spam lo riceve e lo gestisce, a vari livelli e con vari sistemi antispam, i ricercatori dell’azienda hanno anche stabilito che le attuali tecnologie di filtraggio contro lo spam non portano a miglioramenti significativi nella produttività.