Robot intelligenti in grado di prendere decisioni in maniera autonoma. Questo è il claim dei progettisti del California Institute of Technology : vedono la corsa allo spazio sempre più popolata da macchine e tecnologia. I primi test hanno dato esito positivo, ridimensionando la fantascienza in favore della realtà.
Significativi i passi avanti fatti nel campo dell’ingegneria robotica negli ultimi anni. Un settore in forte crescita che recentemente ha sfornato prototipi capaci di fare cose impensabili prima, robot in grado di rigenerarsi , di cambiare forma o di volare . Risultati eccellenti, ma forse è troppo poco per colmare il divario tra uomo e macchina, tra calcoli matematici e pensiero. Questi robot, per quanto straordinari, hanno comunque bisogno di essere controllati da remoto. Il cinema ha del resto acceso ed alimentato le speranza di ingegneri e progettisti mostrando robot in grado di prendere decisioni e iniziative calcolandone i rischi ed i vantaggi. Guardando al futuro tutto ciò potrebbe però essere all’ordine del giorno: attualmente, al CalTech come altrove sono in fase di studio e progettazione nuovi modelli di navette spaziali, dirigibili e rover in grado di cooperare utilizzando la propria intelligenza artificiale.
“La collaborazione tra gli elementi sarà strutturata in modo da offrire una ricognizione in maniera scalare della superficie interessata” ha dichiarato Wolfgang Fink, fisico del CalTech. “La navicella può offrire una vista globale dell’obiettivo da scansionare – ha spiegato – quindi può rilasciare un aircraft, una sorta di dirigibile in grado di fornire una visuale più ravvicinata della regione di interesse ed in seguito potrebbe decidere quale sia il punto più idoneo per far atterrare il rover che esplorerà sul campo anomalie o fenomeni di interesse scientifico”.
Sul piano tecnico, l’ interazione tra i vari elementi è garantita da algoritmi software che permettono di identificare obiettivi ed ostacoli. E proprio questa parrebbe essere la carta vincente. Attualmente la sperimentazione prosegue: sono in programma dei test che dovrebbero portare ad una prova definitiva nel 2009 , nell’ambito del programma Mars Science Laboratory . Il sistema scalare è già stato stato testato in alcune missioni su Marte, seppur non in maniera intensiva: gli scienziati hanno utilizzato i dati provenienti da tre moduli orbitanti in modo da definire un sicuro punto di approdo per il Phoenix Mars Lander , una delle sonde NASA inviate sul Pianeta Rosso.
Ma non è solo a Marte che la NASA punta. Se i futuri test daranno esito positivo, i robot intelligenti saranno con molta probabilità alla base di missioni in luoghi lontani della galassia, poiché un comando inviato da remoto dal nostro pianeta potrebbe metterci ore ad arrivare ai moduli impiegati sul campo. D’altronde, come già ricordato su Punto Informatico da Gianmarco Veruggio, fondatore e presidente del Robotlab di Genova, “Nei prossimi vent’anni vedremo delle cose che ora forse non possiamo nemmeno immaginare. Questo sarà il secolo dei robot”. Anche per l’esplorazione spaziale.
Vincenzo Gentile