eBay ha promesso per il prossimo giugno l’aggiornamento del suo Programma di Protezione , che permetterà agli acquirenti via PayPal di godere di ulteriori condizioni di salvaguardia per le transazioni . Nello specifico, è prevista una copertura fino a 1000 euro per “gli acquisti di oggetti messi in vendita da venditori con più di 50 punti di feedback, di cui almeno 98% positivi e che siano stati pagati con PayPal”.
Allo stesso tempo è previsto – per gli acquisti PayPal di oggetti non protetti dal Programma di Protezione – un rimborso massimo di 200 euro senza costi di elaborazione, nei casi di non ricezione o non conformità alla descrizione. Rimborso che scenderà a 100 euro, senza costi di elaborazione, nel caso sia stato utilizzato un altro sistema di pagamento.
Evidenzia però International Traders che le novità del servizio hanno già posto la comunità di eBay sul piede di guerra .
L’attuale “Programma di protezione acquirente di eBay” copre fino a 230 euro e una detrazione di 28 euro per la non ricezione o la difformità dell’oggetto. Il Programma di protezione acquirenti PayPal , invece, copre fino a 500 euro senza detrazioni, a patto che il venditore risponda ai requisiti richiesti dalla società.
Secondo International Traders , quindi, è “facile immaginare come il target di utenza a cui giovano le attuali regole sia costituito in particolare da coloro che spendono cifre non esigue su eBay; ad un utente che acquista articoli per un valore pari o inferiore a 28 euro e che desidera avvalersi della Protezione acquirente di eBay, non resta che rassegnarsi e perdere il proprio denaro”.
Escluso inoltre l’eventuale percorso legale, per International Traders la migliore strategia “per chi ha associato il conto PayPal ad una carta di credito, resta a questo punto la richiesta di storno (chargeback) da avanzare alla società emittente della carta, contestando l’addebito”.
Per quanto riguarda invece la questione tasse sugli eBayer , che più volte è stata sollevata dal Fisco statunitense e da alcuni commercianti , sono in arrivo alcune novità, almeno per gli eBayer statunitensi. Nella Finanziaria 2008 dell’Amministrazione Bush è stata infatti inserita una definizione più ampia della cosiddetta attività di brokeraggio. Se la normativa passerà così com’è gli eBayer, e non solo loro, sarebbero obbligati a denunciare all’IRS ( Internal Revenue Service ) ogni transazione effettuata. Con tanto di nomi, indirizzi e cifre riguardanti le operazioni .
Come riporta ArsTechnica “i siti Internet di aste dovranno comunicare il fatturato solo se il venditore effettua più di 100 transazioni separate in un anno fiscale e fattura complessivamente più di 5 mila dollari”
IRS si dice certa che se la norma dovesse entrare in vigore, nel 2008 potrebbero essere raccolti circa 20 milioni di dollari in più ; con una previsione 2012 di circa 220 milioni di dollari.
Dario d’Elia