Lockdown? Tre PMI su quattro non vendono online

Lockdown? Tre PMI su quattro non vendono online

Tre PMI su quattro non ricavano nemmeno un euro dalle vendite online: questo rende complessivamente il settore più esposto ai rischi del lockdown.
Lockdown? Tre PMI su quattro non vendono online
Tre PMI su quattro non ricavano nemmeno un euro dalle vendite online: questo rende complessivamente il settore più esposto ai rischi del lockdown.

Rinunciare alle vendite online può essere una scelta lecita, a volte strategica, ma solitamente improntata ad una visione limitata di quello che può essere il mercato potenziale per la propria attività. Ora che il lockdown torna ad allungarsi come un’ombra sul mercato, però, ci sarà una grossa fetta di aziende che rischia di trovarsi senza alternative, senza competenze e senza capacità di reagire all’emergenza. Ciò andrà a limitare le capacità adattive di un settore che nel tempo ha sempre dimostrato grande resilienza, ma che in questa circostanza si trova a afre i conti con un evento di abnorme impatto e contro il quale non ci saranno margini temporali di reazione.

PMI: la scommessa online non è ancora stata colta

Uno studio dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano indica nel 76% la quota di PMI che non registra vendite online. “Inoltre“, aggiunge TeamSystem, partner nella conduzione del sondaggio, “ancora troppe poche aziende (il 15,8%) hanno sviluppato un proprio sito o una propria app di e-commerce sul quale vendere i propri prodotti“. Così Federico Leproux, CEO TeamSystem:

Fin dal picco dell’emergenza sanitaria, digitale e cloud computing si sono rivelati immediatamente una risorsa fondamentale per le imprese che, grazie anche alla capacità di adattamento degli imprenditori, hanno continuato e continuano a organizzarsi, pianificare, collaborare, a vendere, in una parola a fare impresa. Il digitale ha funzionato, sta funzionando. Tuttavia, gli innegabili progressi fatti dalle imprese italiane finora non bastano. Vanno ulteriormente rafforzati, anche alla luce dei prossimi mesi che potenzialmente saranno sfidanti tanto quanto la fase di lockdown. Bisogna far sì che tutti gli attori della nostra economia, inclusi gli stakeholder istituzionali, capiscano che il digitale non è più un optional, bensì un percorso irrinunciabile. Il futuro dell’Italia dipenderà da questo.

Secondo i dati Amazon, tuttavia, è questo un settore estremamente dinamico ed in evoluzione. Sarebbero oggi 14 mila le PMI italiane che vendono tramite il marketplace, 600 delle quali avrebbero superato il milione di dollari di vendite tramite questo canale. In media la vendita su Amazon vale qualcosa come 75 mila euro annui, dunque con forti scostamenti tra aziende e comparti differenti. Amazon è però soltanto una delle possibilità, qualcosa che unisce alla logistica anche una importante vetrina. A tutto ciò si aggiungono i successi di Shopify e di altri strumenti che possano facilitare l’approdo online delle aziende più mature e strutturate (ciò non significa che debbano essere di grandi dimensioni: ben più importante è la piena consapevolezza di ciò che il mercato online possa portare al progetto d’impresa).

Le realtà che avevano già adottato una strategia multicanale hanno trovato in Amazon e nell’e-commerce lo strumento per ampliare la base clienti e diversificare, per riuscire ad affrontare al meglio le sfide. Ne sono una testimonianza concreta le performance descritte nel Report che presentiamo oggi

Ilaria Zanelotti, Direttore Seller Services di Amazon

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Pubblicato il
4 nov 2020
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