Milano – Sempre più variegati nelle forme e nelle dimensioni, spesso capita di vederne alcuni dal look accattivante: sono i mouse il cui mercato, come per molti settori dell’hi-tech, è sempre più spesso invaso da cloni, topi che sembrano in tutto e per tutto prodotti dalle grandi case del settore ma che sono invece frutto di contraffazione. E ora Logitech , uno dei maggiori produttori del settore, ha annunciato un giro di vite .
L’azienda ha infatti spiegato di aver fatto ridurre in cenere più di 10mila mouse che erano destinati ad invadere le vetrine europee ed americane. Una distruzione riconducibile alle azioni che la stessa azienda sta portando avanti contro un produttore americano, Matador Business, e una società di Hong Kong, Infinite Force Cargo Service, accusate di tentativi illegali di imitazione del marchio.
La scoperta dei topi clonati è avvenuta in Danimarca nel 2004: da lì successive indagini condotte dalle autorità danesi hanno portato al recupero dei mouse contraffatti. La distruzione è stata condotta sfruttando un rullo compressore sotto il controllo del Tesoro Danese.
La Corte Marittima e Commerciale di Copenhagen già nel 2005 aveva stabilito non solo l’eliminazione dei mouse, ma anche che le società colpevoli della distribuzione pagassero danni e spese legali a Logitech, per un totale di 85mila euro .
Ora che quei topolini non esistono più, Logitech spera che l’operazione dia un segnale ai tanti furbetti dediti alla contraffazione dell’hardware. “Questo risultato è per noi estremamente soddisfacente – afferma Steve Daverio, VP EMEA di Logitech – Logitech adotta una linea molto severa nei confronti della contraffazione del suo marchio. Rispondiamo con decisione all’illegalità, finalizzata a ottenere profitti illeciti a discapito della reputazione della nostra società e dei nostri prodotti, riconosciuti sul mercato per qualità, stile e innovazione”.
L’azienda ha avvertito che non mancherà di sporgere nuove denunce contro chiunque voglia ricorrere alla pratica della clonazione per arricchirsi alle spalle dei consumatori e della stessa azienda.