Per spiegare quanto possano influire e pesare i feedback dei potenziali clienti sulle decisioni delle società tecnologiche, potremo da qui in avanti prendere come esempio quanto avvenuto con il forever mouse di Logitech. Il progetto, descritto dalla CEO Hanneke Faber solo pochi giorni fa in un podcast, è già stato ridimensionato, con tutta probabilità dopo aver letto commenti non esattamente lusinghieri.
Logitech chiarisce: niente forever mouse
Si tratta di un’iniziativa messa in cantiere dal gruppo, con l’obiettivo di proporre la periferica in abbonamento, anziché venderla come fatto finora. Trasformare un mouse (o eventualmente una tastiera, una webcam) in un servizio non è però una prospettiva che gli utenti vedono di buon occhio, nemmeno se, a fronte di una spesa mensile, possono accedere a funzionalità extra o premium, condite dal mantra dell’intelligenza artificiale oggi utile a giustificare rincari o il lancio nuovi prodotti.
Ecco allora il dietrofront, urlato ai quattro venti in fretta e furia, prima che i commenti negativi possano trasformarsi in un danno reputazionale poi difficile da far dimenticare. Queste le parole di Nicole Kenyon (Head of Communications), in forma tradotta.
Non ci sono piani per un mouse in abbonamento.
La colpa è della stampa, abbiamo frainteso
Il dito è puntato contro la copertura mediatica riservata all’intervista in cui la CEO ha parlato del progetto, ritenuta inaccurata.
Il mouse menzionato non è un prodotto esistente o pianificato, ma rappresenta uno sguardo alle riflessioni interne, provocatorie, a proposito delle possibilità future per un elettronica di consumo sostenibile.
Eppure, nel suo intervento all’interno del podcast Decoder di Nilay Patel, Hanneke Faber è stata piuttosto esplicita, sottolineando di aver assistito in prima persona ai progressi dell’iniziativa, visitando il centro di ricerca irlandese della società.
Il forever mouse è una delle cose che vorremmo realizzare.
Abbiamo davvero frainteso? Oppure, più semplicemente, Logitech si è scontrata con il malcontento di utenti già oggi alle prese con troppe sottoscrizioni per poter pensare di aggiungere alla loro spesa mensile anche quella per un mouse in abbonamento?