Londra – Ingiurie via e-mail? Commenti diffamatori sul blog? La Anti Bullying Alliance , un’organizzazione per la protezione dei minori, ha varato un insieme di linee guida per prevenire il fenomeno del bullismo telematico , un fenomeno che colpisce in particolar modo gli studenti.
L’iniziativa gode del patrocinio del governo di Londra e secondo il ministro dell’educazione Jim Knight verranno coinvolte anche molte aziende tecnologiche per identificare immediatamente i casi di molestie via cellulare , messaggistica istantanea e forum online.
“Nessun bambino deve rimanere vittima dei bulli”, ha detto Knight, “nella vita reale così come nello spazio digitale”. Gli insegnanti e le famiglie dei giovani in età adolescenziale avranno a disposizione un libro contenente indicazioni su come salvaguardare la privacy online , misure considerate la via migliore per combattere prevaricazioni e soprusi.
Da uno studio condotto dai membri dell’Alliance, il bullismo online è piuttosto diffuso: un giovane su cinque è vittima di assalti alla propria persona, condotti attraverso blog, forum di discussione, email e messaggi SMS. “Il problema di questa forma di bullismo”, ha dichiarato Knight alla BBC , “è che segue i ragazzi direttamente nella loro sfera privata”.
Sono soprattutto le ragazze ad essere bersagliate da attacchi verbali sui servizi di messaggistica istantanea come MSN ed attraverso email offensive di carattere sessuale oppure razzista. Nonostante la grande prevalenza di vittime di sesso femminile, il bullismo telematico colpisce tutti, compresi gli adulti , soprattutto se appartenenti al mondo dell’istruzione pubblica.
Chris Keates, responsabile dell’Alliance, ha riferito che “negli ultimi due anni ci sono stati casi di insegnanti che sono stati presi di mira e ridicolizzati sul Web: il bullismo, anche quando colpisce gli adulti, può essere estremamente debilitante e causare gravi danni esistenziali e professionali alle persone coinvolte”.
Le scuole sul territorio britannico hanno adesso l’ obbligo di esercitare maggiori controlli sulle attività online dei singoli studenti, che spesso entrano in contatto con Internet durante i corsi scolastici di informatica. “È essenziale che studenti e famiglie imparino ad utilizzare le tecnologie in modo sicuro”, ha aggiunto Knight, “perché altrimenti rischiano di sprofondare in un vortice di problemi”.