Londra – Accesso alle informazioni private, alle email, alle registrazioni di telefonate da parte di enti locali, autorità e burocrazie provinciali e non solo da parte di organi di polizia e di sicurezza. Questo il profilo del decreto con cui il Governo inglese ha tentato di modificare le attuali normative sul monitoraggio delle comunicazioni private. Un decreto che ha suscitato allarme e indignazione ben al di fuori dei confini britannici.
Ma il Governo, proprio a causa della forte reazione alla proposta, ha annunciato di voler ritirare il decreto e venire incontro alle “modifiche spia”, come sono state definite le proposte del Governo dall’opposizione politica e dai gruppi che si battono per difendere quel che resta della privacy dei cittadini.
Va detto che da due anni il paese si è dotato del Regulation of Investigatory Powers Act, una legge vanamente contestata da tanti, che comunque consente alle diverse autorità di pubblica sicurezza di richiedere dati sul traffico internet, sulle email e sulle telefonate anche mobili ai diversi operatori qualora ritengano opportuno “tener d’occhio” un cittadino inglese…
Il Governo avrebbe voluto estendere questo potere anche agli enti locali, ad organizzazioni come i Vigili del Fuoco, le divisioni locali del ministero della Sanità e persino alla Food Standards Agency.
David Blunkett, Ministro dell’interno, ha ammesso di non aver messo in conto una tale opposizione: “Le proposte erano pensate per offrire protezione e regolamentare l’accesso ai dati. Il resto del mondo le ha interpretate completamente al contrario”. “Riteniamo – ha continuato – di averla spiegata male e dobbiamo tenere presenti i timori della gente. Se lo faremo meglio allora potremmo offrire protezione e privacy e colpire contestualmente il crimine organizzato”. Ma prima di riprovarci, ha concluso Blunkett, ci saranno ampie consultazioni parlamentari…