San Francisco (USA) – Fa parte dei progetti di Microsoft da quasi un decennio ma potrebbero occorrere ancora diversi anni prima di vederlo integrato in Windows. Si tratta di WinFS, file-system di nuova generazione che Microsoft, inizialmente, prevedeva di includere in Longhorn.
Se la scorsa estate il big di Redmond ha annunciato che WinFS non avrebbe fatto parte della versione desktop di Longhorn, ora il suo
Windows Server Chief, Bob Muglia, ha precisato che il nuovo sistema di archiviazione sarà assente anche dalla versione server, attesa per il 2007.
Muglia ha suggerito la possibilità che lo sviluppo e il testing di WinFS richiedano ancora alcuni anni, di conseguenza il neo file-system potrebbe saltare anche il successivo appuntamento: quello con il primo service pack per Longhorn. Se questo fosse il caso, WinFS potrebbe fare la sua apparizione solo all’inizio del prossimo decennio, periodo in cui Microsoft prevede di rilasciare una nuova major release di Windows nota come Blackcomb.
“Stiamo lavorando sul progetto WinFS da molto tempo – ha detto Muglia – e possiamo ormai dire di essere vicini al suo completamento. Il nostro più grande errore, perché di errore si tratta, è di averne parlato prima di aver ben chiaro quando avremmo potuto rilasciarlo”.
Spesso WinFS viene visto come la risposta di Microsoft al file-system integrato in Mac OS X o a quello sviluppato in seno ad alcuni progetti open source come Beagle e iFolder/Simias .
“WinFS non è solo un database relazionale”, ha spiegato Muglia. “È un modello di dati nuovo di zecca capace di soddisfare una grande varietà di applicazioni”. In particolare, promette di fornire agli utenti un mezzo più efficiente per cercare e organizzare file e informazioni indipendentemente da dove questi sono memorizzati.
Basato sulla tecnologia di Yukon, nome in codice della prossima versione di SQL Server, e su XML, WinFS unificherà l’archiviazione di vari tipi di dati – relazionali, non relazionali e multimediali – ordinandoli secondo vari criteri. Con questa nuova tecnologia, che di fatto integra le funzionalità tipiche di un database relazionale a quelle di un file system, Microsoft sostiene di voler fornire agli utenti un servizio strettamente integrato con l’interfaccia utente e in grado di unificare in una singola vista vari tipi di dati, come contatti, documenti, e-mail, foto, filmati, pagine Web e URL. Gli oggetti possono essere ordinati in cartelle, o “stack”, in base a criteri come titolo e autore.
Parlando della versione server di Longhorn, Muglia ha rivelato che il nuovo sistema operativo porterà con sé un’installazione più flessibile e modulare: in soldoni, le aziende avranno la possibilità di installare sui propri server solo i componenti realmente necessari al ruolo di quel dato sistema, quale ad esempio web server, file server o terminal server. Il dirigente di Microsoft afferma che un minor numero di servizi e applicazioni in esecuzione aiuta le aziende a ridurre i costi di manutenzione e incrementare la sicurezza.