Nato anni fa come progetto sperimentale nel laboratorio X di Google capitanato dal visionario Astro Teller, Loon è attualmente una realtà che offre un servizio di connettività sfruttando palloni aerostatici in orbita nella stratosfera. Oggi l’annuncio di un accordo siglato con l’operatore statunitense AT&T. L’obiettivo comune è quello di allestire un’infrastruttura di backup, a cui ricorrere in un possibile contesto emergenziale.
Loon e AT&T insieme per la connettività negli USA
In altre parole, se i network più tradizionali dovessero risultare fuori uso, in seguito a una calamità o altro, si potrebbe far leva sulla rete di unità che stazionano a decine di chilometri di distanza dalla Terra per garantire la continuità dei servizi e l’accesso alle informazioni. Una pratica già sperimentata con successo dalla divisione di Alphabet in Perù dopo il terremoto che ha colpito in modo violento lo stato nel maggio dello scorso anno.
Le ambizioni di Loon non si limitano solo agli Stati Uniti o al continente americano: il CEO Alastair Westgarth ha confermato che sono già state depositate le documentazioni per ottenere le autorizzazioni necessarie a operare in 50 paesi di tutto il mondo.