Proprio nei giorni in cui Elon Musk e la sua SpaceX lanciano il servizio di Starlink per la connettività dallo spazio, Alphabet (parent company di Google) rende noto di aver ottenuto un nuovo successo con la sua iniziativa Loon che mira a fare altrettanto, ma non con l’impiego di satelliti: al loro posto palloni aerostatici in orbita a un’altezza inferiore, nella stratosfera.
Loon: un pallone aerostatico in viaggio per dieci mesi
Uno di quelli lanciati nel maggio 2019 a Porto Rico, identificato con il nome in codice HBAL703, è rimasto in volo per 312 giorni consecutivi prima di terminare il proprio viaggio nel marzo 2020 in Messico, compiendo in dieci mesi il giro del mondo percorrendo quasi 220.000 chilometri. Il record precedente (233 giorni) è stato ampiamente superato. La mappa con tutti gli spostamenti nel dettaglio è visibile più avanti nell’articolo.
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Un successo raggiunto dal team di Alphabet al lavoro sul progetto grazie ai miglioramenti apportati alla tecnologia durante i sette anni del suo sviluppo, passando da innovazioni riguardanti design, materiali impiegati e software di gestione.
Come citato in apertura l’obiettivo di lungo termine è quello di arrivare a poter sfruttare i palloni aerostatici di Loon per offrire un servizio di connettività, soprattutto a chi si trova nelle aree del pianeta ancora afflitte dalla piaga del digital divide. Le sperimentazioni fin qui condotte, alcune delle quali in contesti emergenziali, hanno restituito esiti incoraggianti. Non male per un progetto che ha preso vita meno di un decennio fa come moonshot nel laboratorio X di Google.