Il mercato videoludico europeo è in pieno fermento , con le autorità di alcuni paesi del Vecchio Continente pronti a dare battaglia sul rispetto dei diritti degli utenti e sulla rimozione di funzionalità molto simili al “gioco d’azzardo”. Publisher e corporation di rete rischiano multe salate o addirittura la galera.
Dopo la messa al bando dei cosiddetti “loot box” decisa dai Paesi Bassi nei giorni scorsi, ora è il momento del Belgio: la Commissione sui Giochi del paese ha stabilito che i loot box sono illegali, e vanno quindi eliminati dai titoli videoludici tripla-A che al momento ne fanno ampio utilizzo per rastrellare profitti dopo la vendita iniziale.
La commissione ha investigato su giochi molto popolari come Star Wars Battlefront 2, FIFA 18, Overwatch e Counter-Strike: Global Offensive, rilevando in tre casi su quattro – a esclusione di Battlefront 2, pesantemente rimaneggiato da Electronic Arts (EA) nei mesi scorsi – una violazione palese delle attuali leggi sui giochi .
I loot box vanno rimossi immediatamente o ci saranno conseguenze penali in forma di multe (€800.000) o addirittura con la prigione, dicono le autorità, che evidenziano la necessità di difendere i clienti – soprattutto quelli di più giovane età – contro il gioco d’azzardo mascherato da funzionalità in-game.
Un’altra dura presa di posizione nei confronti dei produttori è poi arrivata dalla Norvegia, dove il Consiglio dei Consumatori ha “segnalato” Valve, Nintendo, Sony e la solita EA all’Autorità dei Consumatori per la violazione delle leggi europee sul diritto al rimborso .
I rispettivi store digitali delle aziende coinvolge, dicono in sostanza le autorità, non rispettano i diritti dei consumatori previsti dalle normative comunitarie sui rimborsi e sui pre-ordini. Valve si è in tal senso sempre detta sicura del fatto di essere esente dall’obbligo di rimborso per gli acquisti su Steam, ma a quanto pare le autorità norvegesi sono convinte del contrario.