Roma – Diverse aziende hanno sviluppato tecnologie peer-to-peer (p2p) open source, ma nessuna aveva finora pensato ad una rete p2p al servizio dell’open source. L’idea è venuta a Onion Networks , una piccola società già nota nel settore per aver firmato WebRAID, un meccanismo per distribuire software condiviso scaricabile da più fonti in parallelo.
Onion Networks ha dato il via ad un progetto denominato Open Content Network (OCN), una rete distribuita globale simile a quella di Gnutella o di Kazaa attraverso cui gli utenti potranno scaricare software open source e di pubblico dominio, film e musica. OCN, si legge sul sito del progetto, mira a divenire “il più grande network al mondo di distribuzione”.
OCN si baserà su una nuova tecnologia p2p sviluppata dalla stessa Onion Networks e denominata “Content-Addressable Web”: questa consentirà ad ogni utente di contribuire al movimento open source donando spazio disco e banda in eccesso. Né più né meno, dunque, di quanto avviene con i più noti network di file-sharing. La grande differenza fra OCN e le altre reti p2p analoghe sarà data, come citato in precedenza, dal fatto che in questo network verranno scambiati e distribuiti esclusivamente contenuti (compresi musica e film) che adottino licenze aperte, free o di pubblico dominio.
Per evitare che sul network finiscano contenuti non compatibili con le finalità di OCN, i gestori si avvarranno dei tool messi a disposizione da Creative Commons , un’organizzazione no-profit che ha sviluppato modelli di licenza e procedure standard per meglio identificare e ricercare in rete contenuti immessi nel pubblico dominio.
Onion Networks spiega che la sua tecnologia p2p utilizza una filosofia implementativa ibrida ed è in grado di avvalersi dei vantaggi offerti sia da un’architettura totalmente decentralizzata, come quella di Gnutella, sia da un’architettura sorretta da server centralizzati, come quella di Napster o di Kazaa.
Gli sviluppatori di OCN sostengono che lo scopo del progetto non è quello di arrivare a definire un client o una tecnologia univoca di accesso alla rete, ma piuttosto quello di stendere specifiche di base che descrivano un protocollo implementabile in una vasta gamma di applicazioni. Questo significa che OCN non avrà un client di accesso di riferimento ed il suo supporto potrà essere integrato nei servizi di download delle aziende open source o incluso in browser come Mozilla, in Web proxy come Squid o in server Web come Apache.
OCN dovrebbe muovere i suoi primi passi durante l’estate; dunque, se tutto va bene, fra poche settimane. Non resta che seguirne con interesse gli sviluppi e le prime implementazioni.
Errata corrige: la rete OCN è stata erroneamente attribuita a OpenCola. In realtà quest’ultima è estranea al progetto. La rete OCN, come ora correttamente riportato, è sponsorizzata da Onion Networks. Ci scusiamo per l’accaduto con le aziende interessante e con i nostri lettori.