Loquendo, voce italiana destinata all'emigrazione?

Loquendo, voce italiana destinata all'emigrazione?

Mentre sindacati e lavoratori vogliono veder garantita l'italianità e i posti di lavoro, sembra che Telecom abbia già deciso: l'azienda torinese finirà in mane statunitensi
Mentre sindacati e lavoratori vogliono veder garantita l'italianità e i posti di lavoro, sembra che Telecom abbia già deciso: l'azienda torinese finirà in mane statunitensi

La torinese Loquendo , azienda controllata da Telecom che si occupa di sistemi a controllo vocale, sta per passare nelle mani della statunitense Nuance.

I lavoratori e i sindacati, nel frattempo, non sembrano apprezzare la scelta e una settimana fa hanno inviato una delegazione presso il sindaco Piero Fassino, chiedendo una mediazione. La questione è quindi arrivata sui banchi del Consiglio Regionale.

La paura, per i lavoratori torinesi, è naturalmente quella del licenziamento: “Il futuro di una società come la nostra inglobata in una multinazionale – prospetta Renato Rabellino della Cgil – non può che essere la progressiva dismissione. La Nuance è interessata solo al portafoglio clienti e non a uno sviluppo delle attività”.
Si tratta, d’altronde, di 550 clienti in 50 paesi che hanno garantito utili crescenti dal 2004.

L’eventuale cambio di bandiera, continuano i lavoratori, significherebbe di conseguenza “la distruzione di Loquendo, delle sue tecnologie, del suo know how e, infine, la scomparsa dei posti di lavoro e quindi di una realtà industriale Italiana e Piemontese ad alto contenuto di innovazione a causa della totale sovrapposizione del portafoglio prodotti, dell’enorme disparità di dimensioni delle due aziende, della politica aggressiva di Nuance nei confronti dei concorrenti”.

I politici, tra cui l’assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto, a parole concordano nel ritenere che vi sia la necessità di difendere l’italianità dell’azienda fondata nell’orbita dei laboratori Cselt e puntando sul mercato delle tecnologie di controllo vocale.
Il sindaco Fassino ha poi chiesto che “Telecom assicuri che una sua eventuale cessione avvenga con sicure e verificate garanzie di certezza produttiva e sviluppo tecnologico”.

L’alternativa, sottolineano i lavoratori, è quella di dare tempo ad eventuali offerte alternative, affinché si presentino anche interessamenti magari italiani.

Eppure Telecom sembra già aver venduto l’azienda, avendo perfezionato l’operazione nel consiglio di amministrazione di giovedì: mancherebbe solo il nero su bianco su un’affare che vale 90 milioni di euro , una cifra che sarebbe sei volte superiore ai 15 di fatturato registrati da Loquendo.

Oltre alla politica italiana, infine, problemi potrebbero sorgere sul fronte europeo, dove l’antitrust potrebbe essere interessata a verificare eventuali rischi monopolisti derivanti dall’acquisizione .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
1 ago 2011
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