Washington (USA) – Google , Yahoo e Microsoft sono partite all’assalto del Congresso statunitense, prossimo ad una riforma federale che eliminerebbe il criterio di neutralità della rete . Il tridente d’oro dell’industria ICT americana si è rivolto al Parlamento di Washington DC con una lettera dai toni minacciosi: “Le vostre proposte di riforma sono un fallimento perché mettono seriamente a repentaglio l’attuale natura di Internet”.
“Siamo estremamente preoccupati”, si legge nella lettera indirizzata al repubblicano Joe Barton: il disegno di legge per l’ abolizione della neutralità è suffragato da un numero sempre più consistente di parlamentari, spinti dalle crescenti pressioni di operatori telefonici come AT&t , Verizon e Comcast .
“Chiediamo perciò al Parlamento di mantenere il principio di neutralità e di salvaguardare gli interessi dei consumatori”, conclude l’appello, sottoscritto anche da eBay , Amazon ed IAC . Le grandi net company pretendono che FCC , l’istituzione che vigila sulle telecomunicazioni, arrivi addirittura a multare gli operatori che violino la net neutrality – una richiesta diametralmente opposta rispetto a quella avanzata dall’industria delle telecomunicazioni.
“La struttura di Internet ha guidato l’economia americana e la produttività della nostra industria perché autorizza ad innovare senza richiedere permessi, ad utilizzare questo potente strumento senza sottostare alle discriminazioni delle compagnie che ne controllano l’infrastruttura telecomunicativa”, conclude la lettera, “quindi supportiamo pienamente una legislazione non discriminatoria che non deluda le decine di milioni d’utenti che sfruttano i servizi di Internet”.
Declan McCullagh , esperto di politiche delle telecomunicazioni, ha fornito la migliore descrizione possibile della cosiddetta Internet a due velocità : “E’ una configurazione di Rete basata sui favoritismi”, si legge in un editoriale pubblicato su News.com , “progettata per dare la possibilità a certi servizi di avere enormi vantaggi rispetto ad altri”.
Un prototipo capace di intaccare l’innovazione ed il libero scambio d’informazioni a tal punto da preoccupare persino Tim Berners Lee , direttore del World Wide Web Consortium e padre del web. “Internet rischia di perdere la sua più importante caratteristica”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Toronto Star , “ovvero la sua struttura aperta”.
“Smette praticamente di essere Internet”, sostiene Berners Lee, “perché se un editore paga un ISP per raggiungere più in fretta ed in maniera più immediata un certo target di clienti, abbonati esattamente a quel certo tipo di ISP, allora smette di essere un’architettura per l’informazione libera”.
Il guru ha tracciato un quadro inquietante di quello che potrebbe diventare il futuro senza neutralità della Rete : “Immaginatevi questo scenario da film horror”, dice ai lettori del Toronto Star. “In futuro i computer saranno così convenienti che verranno regalati come oggetti promozionali, completi del proprio sistema operativo, browser web e servizi telematici integrati, tra i quali un motore di ricerca”, incalza.
“Tutti questi strumenti saranno specificamente progettati per godere dei privilegi offerti da un determinato servizio Internet: il posto dove comprerete le scarpe verrà deciso dal motore di ricerca, che sarà deciso dal sistema operativo, che è legato a doppio filo dalla scelta del computer – se tutti questi elementi rimangono indipendenti, allora è ottimale, ma se una sola compagnia riuscisse a monopolizzare verticalmente tutta questa catena, conquistando una posizione favorevole, allora le vostre scarpe saranno determinate dal computer che comprerete”, conclude. C’è davvero da rabbrividire.
Tommaso Lombardi