Los Alamos, la vera bomba è la sicurezza

Los Alamos, la vera bomba è la sicurezza

Quando si tratta di non far sparire i PC governativi, il cuore della ricerca nucleare statunitense fa acqua da tutte le parti. Nessun rischio per la nazione, ma i controllori drizzano le orecchie
Quando si tratta di non far sparire i PC governativi, il cuore della ricerca nucleare statunitense fa acqua da tutte le parti. Nessun rischio per la nazione, ma i controllori drizzano le orecchie

È il luogo dove è nata la bomba atomica, centro di eccellenza della ricerca statunitense tra supercomputer, nanotech e reattori nucleari mignon . Ma quando si tratta della semplice custodia di PC, laptop e compagnia, anche il Los Alamos National Laboratory soffre della stessa patologica mancanza di sicurezza già endemica nel resto delle istituzioni nazionali. Nel New Mexico mancano all’appello un totale di 80 computer, e i labs si beccano una mezza strigliata dalla National Nuclear Security Administration .

Nel 2008 l’emorragia di sistemi informatici ha contato 13 vittime, computer “smarriti” o rubati di cui non si sa nulla, e in un caso tre PC sono spariti dall’abitazione privata di un impiegato del laboratorio senza che i responsabili abbiano saputo dire alcunché sul perché quel dipendente avesse ricevuto l’autorizzazione di “portarsi il lavoro a casa” con tanto di computer al seguito.

In un quadro che appare quantomeno preoccupante, le buone notizie parlano di 11 PC recuperati e soprattutto del fatto che, assicurano le autorità, su quei sistemi finiti inghiottiti nel buco nero non era presente alcuna informazione classificata o, peggio ancora, di rilevanza per la sicurezza nazionale.

In un memorandum pubblicato dal gruppo Project on Government Oversight , NNSA cerca di tirare le somme della vicenda stabilendo che “la magnitudine dell’esposizione e del rischio corso dal laboratorio è nella migliore delle ipotesi incerta, perché sono state raccolte poche informazioni su queste perdite”. Viene ordinato inoltre all’istituto di “trattare ogni perdita di attrezzatura informatica in grado di registrare informazioni come un pericolo di cyber-sicurezza”.

La NNSA fa poi i complimenti a Los Alamos per aver lavorato “diligentemente” nell’anno passato per soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti dall’organizzazione: ma rimangono sul piatto i trascorsi dei laboratori del New Mexico, che hanno fatto fuoriuscire informazioni classificate sulla tecnologia nucleare , sono stati vittima di attacchi informatici e hanno spedito e-mail confidenziali (ancora, con dati “nucleari”) usando un network non protetto. Non proprio una situazione di cui vantarsi.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 feb 2009
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