Qualche tempo fa, per bocca del vice presidente senior della divisione Interactive Entertainment Business Don Mattrick, Microsoft ebbe a dire che Nintendo aveva già vinto la console war di ultima generazione, anche se rimanevano da combattere svariate battaglie per l’ambitissimo secondo posto tra l’Xbox 360 di Microsoft stessa e la PlayStation 3 di Sony. Dopo aver superato i 30 milioni di unità vendute Redmond rimane abbondantemente dietro Nintendo ma continua a sopravanzare una Sony in costante crisi di identità, e a Los Angeles ha presentato, come raccontato dagli inviati di videogame.it , un numero di novità che per quantità e qualità suggeriscono più di un dubbio sulla reale intenzione di arrendersi senza condizioni allo strapotere della casa di Zelda e Super Mario sul mercato del divertimento interattivo.
Come ogni anno, tra il due e 4 giugno a Los Angeles è tempo di Electronic Entertainment Expo (E3), uno dei più importanti showcase dell’industria che in quanto a pubblicità ed esposizione a pubblico e stampa vale quanto gli Oscar per la settima arte. Le tre grandi protagoniste del mercato console presentano le rispettive novità in contesti diversi rispetto all’E3 propriamente detto, e la prima ad aprire le danze è stata proprio Microsoft con il suo show presso il Galen Center della University of Southern California.
E di vero e proprio show si è trattato visti gli ospiti che si sono succeduti sul palco, i tre megaschermi a proiettare le immagini e gli effetti di luce color verde-Xbox a condire il tutto. Ma a parte la confezione la sostanza ha indubbiamente scintillato più delle luci e delle stelle della musica e del cinema accorse all’evento, una sostanza che ha presentato un’offerta di intrattenimento e interazione a 360 gradi, dagli hardcore gamer ai giocatori casuali a quelli che per il momento non videogiocano ma lo faranno presto.
Microsoft vede rosa nel futuro di Xbox 360, ma al contrario di quanto fatto da Nintendo alla base del suo duraturo successo ci mette ancora una volta i giocatori duri e puri , quelli cresciuti a pane e joystick che conoscono la differenza tra una fatality e una combo o non dormono la notte per superare l’ultimo maledetto scenario del FPS di turno. Nei prossimi mesi i giocatori possessori della console Microsoft avranno di che trastullarsi fra due nuovi titoli della serie Halo (legata a filo doppio alla macchina da gioco di Redmond), Alan Wake, Forza Motorsport 3, Crackdown 2, Metal Gear Solid Rising e altri.
In quest’ultimo caso a presentare il nuovo capitolo di MGS, da sempre esclusiva delle piattaforme PlayStation, è arrivato nientemeno che Hideo Kojima in persona, il “papà” dei Metal Gear che qualche tempo fa annunciava la conclusione della saga di Solid Snake e a Los Angeles ha introdotto l’avvio di un nuovo capitolo avente per protagonista lo “specialista di spada” Raiden. Snake ha chiuso la sua carriera su PlayStation e ora Raiden ne comincia un’altra su Xbox 360, segno evidentissimo del cambiamento dei tempi e del ribaltamento di posizioni tra la macchina Microsoft e quella del suo concorrente nipponico.
Passando dall’hard al casual sul palco sono saliti Ringo Starr e Yoko Ono per presentare The Beatles: Rock Band, ennesimo episodio della serie musicale con finto-chitarra a seguito ovviamente incentrata sulla musica seminale dei quattro di Liverpool. Per quanto riguarda l’intrattenimento puro invece Microsoft ha anticipato una più stretta interazione tra Xbox 360 e le più popolari piattaforme di social networking , Facebook e Twitter, presto accessibili direttamente sul network Xbox Live invece che dallo schermo di un computer.
E ancora si parla dell’accesso per gli utenti Xbox alla programmazione del provider televisivo Sky TV (per lo meno in Gran Bretagna), con dozzine di canali visualizzabili sulla console attraverso Internet e la possibilità di instaurare delle “party room” virtuali con gli amici telematici per seguire e commentare assieme le trasmissioni. Negli USA i sottoscrittori del servizio di digital delivery Netflix potranno selezionare i film da scaricare direttamente dalla dashboard della console, o condividere i suddetti film con i già citati amici di rete su Xbox Live Party.
Xbox Video Marketplace si trasforma poi nel già annunciato Zune HD , e a quanto pare tutti i film precedentemente disponibili a risoluzione 720p (l’entry level dell’alta definizione, insomma) subiranno un bell’update a 1080p, o “Full HD” che dir si voglia. Microsoft punta parecchio sul digital delivery e annuncia, anche se in un momento successivo al suo mega-show losangeliano, la possibilità di acquistare videogame “disk-less” a prezzo pieno come già si usa da anni sulla piattaforma PC.
Tutto quanto sin qui raccontato sarebbe già tanto per chiunque, ma quest’anno Redmond ha deciso di strafare e invece di limitarsi al già visto, già sentito e ampiamente prevedibile ha deciso di andare oltre, molto oltre presentando il Progetto Natal , ovverosia quello che nei prossimi mesi diventerà forse l’oggetto più ambito del gossip tecnologico-videoludico di ogni ordine e grado.
Per andare dritti alla questione senza passare dal via, Project Natal è la risposta americana alla “ri-evoluzione” dei controller di gioco della console Wii di Nintendo, l’accoppiata Wiimote+Nunchuk che ha spedito in orbita le finanze della corporation nipponica, ha pestato Sony e la sua “povera” PlayStation (3) e ha spinto Mattrick alla dichiarazione di resa preventiva citata all’inizio.
Quella resa, si scopre ora, era soprattutto di facciata perché con Project Natal si va molto oltre il semplice agitare i pugni in aria con il Wiimote: basata sulle ricerche della società israeliana 3DV Systems recentemente acquisita da Microsoft, la tecnologia della nuova interfaccia permette in sostanza di far interagire l’intero corpo del giocatore con quello che succede su schermo senza necessità di joystick, joypad o pulsantini colorati assortiti .
Il joystick, in questo caso, è il giocatore stesso di cui una telecamera riconosce i movimenti, le intenzioni e le proietta poi sull’avatar virtuale rappresentato nel televisore, ne identifica le espressioni facciali e i comandi vocali e li trasforma in momenti di contatto tra il giocatore reale e il mondo di gioco in 3D, o anche tra il fruitore di audiovideo alla ricerca del film per la sera e la dashboard della console che è possibile letteralmente operare nell’aria, comunicando a viva voce il comando “Play” e godersi lo spettacolo qualche istante dopo.
La “big surprise” del progetto Natal ha indubbiamente eccitato ben oltre la soglia di guardia un’industria che molti tempo fa davano per sedimentata , “matura” e all’apice delle sue possibilità espressive e tecniche e che invece non ha mai smesso di correre ed evolversi. Più o meno dai tempi di Space Invaders in poi, a voler essere precisi. Quello che in concreto diventerà Natal per i videogame veri e propri è comunque ancora presto per dirlo, per ora Microsoft non comunica dati precisi sulla disponibilità, la commercializzazione della tecnologia e soprattutto il prezzo al dettaglio.
Per ora quel che conta e che le aspettative della nuova interfaccia siano parecchio alte, Steven Spielberg (che su Wii non ha ottenuto risultati particolarmente esaltanti con il suo puzzle game Boom Blox ) ne dice un gran bene e i dirigenti Microsoft usano parole altisonanti per descrivere la definitiva fusione del virtuale e del reale senza nemmeno dover passare per caschi, guanti e tute sgraziate da antiquariato cyberpunk. Per le date occorrerà aspettare un periodo di tempo al momento indefinito.
Alfonso Maruccia