Iniziative come Cashback di Stato e Lotteria degli Scontrini hanno contribuito ad abituare i cittadini all’uso dei pagamenti digitali, così come ha fatto l’esigenza di ridurre al minimo indispensabile i contatti nel periodo più duro della crisi sanitaria. Un trend virtuoso di cui fa inevitabilmente le spese la circolazione del contante, che a stretto giro subirà un ulteriore taglio: a partire dall’1 gennaio 2022 sarà dimezzato a 1.000 euro l’importo massimo dei singoli versamenti cash.
Da 2.000 a 1.000 euro: nuovo limite per i pagamenti cash
L’obiettivo dichiarato è quello di andare a recuperare almeno una parte di quanto tolto alla collettività dall’economia sommersa, con il fenomeno dell’evasione che pesa sulle casse pubbliche per 203 miliardi di euro (fonte Istat), una cifra enorme pari all’11,3% del PIL. Lo stesso PNRR prevede investimenti in tecnologie capaci di far emergere incongruenze nei registri contabili, attraverso l’incrocio di diverse banche dati.
Il passaggio da 2.000 a 1.000 euro come soglia massima per i pagamenti in contanti è stato previsto dalla Legge di Bilancio 2020, che già nel luglio dello scorso anno la aveva abbassata da 3.000 a 2.000 euro. Si torna dunque alla quota già stabilita una decina di anni fa dal Governo Monti, triplicata poi dall’Esecutivo Renzi non senza suscitare qualche perplessità.
A proposito di cash, l’Italia è tra i cinque parsi (insieme a Belgio, Francia, Olanda e Spagna) che in estate hanno chiesto alla Commissione Europea di spingere la BCE a impegnarsi affinché vengano tolte dalla circolazione le banconote da 500 euro, proprio con l’obiettivo di contrastare i fenomeni dell’evasione e del riciclaggio. Il taglio non è più in produzione fin dal 2016, ma i pezzi già distribuiti continuano a passare di mano in mano senza soluzione di continuità.